Il Patt in città tenta il botto e sogna il vice di Andreatta

Torna in campo Pattini. L’assessore Condini lascia il campo al fratello Michele In lista il segretario Stanchina e i transfughi Zanlucchi, Maestranzi, Dal Rì


di Chiara Bert


TRENTO. Diventare il secondo partito in città, superando l’Upt, e conquistare la poltrona di vicesindaco di Trento. Quello che nel 2009 sembrava un sogno impossibile, oggi nel Patt è diventato un obiettivo a portata di mano. Dopo aver vinto a sorpresa le primarie di coalizione e portato un proprio uomo, Ugo Rossi, alla guida della Provincia, nulla è più precluso. «L’onda c’è, e credeteci non stiamo facendo campagne acquisti - scherza il segretario provinciale Franco Panizza - se ci mettessimo a farla seriamente dovremmo mettere un metal detector per controllare tutti quelli pronti ad entrare».

Il 4,72% delle comunali 2009 - che valse solo due seggi per gli autonomisti - appare lontanissimo, in politica sei anni equivalgono ad un’era geologica. Oggi il riferimento è quel 10,94% conquistato a Trento alle provinciali del 2013, «e senza un candidato forte in città», fanno notare al Patt. Una forza più che raddoppiata, che ha consentito di superare l’Upt, fermo al 9,68%, e che nel 2009 era saldamente il secondo partito con il 17% (9 consiglieri) dietro al Pd con il 29,8% (17 seggi).

Data in uscita la vecchia guardia del consiglio comunale: dopo diverse legislature a Palazzo Thun, non saranno in lista sia Paolo Monti che Fabio Armellini. Ma la notizia più clamorosa è che non ci sarà neanche l’assessore uscente alle attività economiche Fabiano Condini, che dopo una sola legislatura ha deciso di farsi da parte, tanto che è stato messo nella commissione elettorale. Al suo posto però ci sarà il fratello, Michele Condini, vicepresidente della Circoscrizione Centro storico-Piedicastello, da anni attivo nella sezione cittadina.

Per costruire la lista il Patt ha scelto di partire proprio dai nomi disponibili nelle circoscrizioni, tra cui estrarre poi quelli con maggiore visibilità da candidare sul Comune. Ma alcuni nomi ci sono già. A partire da un grande ritorno, quello dell’ex assessore al decentramento Alberto Pattini, un passato leghista, poi autonomista e infine un’esperienza in giunta nelle fila dell’Upt, forte dei 571 ricevuti nel 2009: esperienza durata solo nove mesi e conclusasi con le dimissioni per «motivi personali». Il suo consenso personale spaventa molti giovani rampanti che puntano a un posto da assessore e temono di essere surclassati. Si dice anche che il sindaco Alessandro Andreatta avrebbe già fatto capire che Pattini vicesindaco non ce lo vede bene.

Molto si giocherà sulle preferenze. In corsa, tra i nomi del nuovo corso, ci saranno il segretario cittadino Roberto Stanchina, presidente della circoscrizione Ravina-Romagnano, ex Pd, che si dice correrà in ticket con Condini; il giovane pr Matteo Molinari, molto conosciuto in città per l’attività nei locali per i giovani e particolarmente attivo durante la campagna elettorale di Ugo Rossi; un altro giovane, Matteo Facchinelli, laurea in scienze giuridiche europee, viene dai movimenti cattolici e conosciuto per l’attività di volontariato in ambito parrocchiale. Dal mondo dello sport, dal ciclismo, arriva Gianni Bosin, presidente dell’Unione sportiva Aurora. In campo anche la responsabile del coordinamento donne del Patt Lorena Torresani, la giovane Olga Paris (già candidata alle provinciali 2013, membro del direttivo cittadino) e Mauro Slomp, anche lui del direttivo cittadino. In lista entreranno anche i tre acquisti dell’ultimo anno: Paolo Dal Rì (ex Pdl), Dario Maestranzi (ex Fi, poi Leali) e Paolo Zanlucchi (ex Udc). La prova che la campagna acquisti c’è stata e che l’onda lunga - assicurano dal Patt - sta funzionando e non avrà bisogno di nomi altisonanti.

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