Il parco dei dinosauri? E' morto
Rovereto, il progeto c'è ma il Comune se ne disinteressa
ROVERETO. Il progetto del “Parco dei dinosauri” lanciato lo scorso anno da Eugenio Pellegrini è morto in culla. L’imprenditore si rammarica: «Dal Comune di Rovereto nessun interessamento, e nella variante al Prg non c’è alcuna area prevista allo scopo. Forse lo realizzerò in Romagna».
Pellegrini è stato di recente a colloquio con il vicesindaco Giampaolo Daicampi e l’oggetto dell’incontro era proprio il progetto che l’imprenditore aveva presentato un anno fa a tutti i candidati sindaco in lizza, raccogliendo plausi e apprezzamento. «Chiedevo di affidare il progetto a un’agenzia di marketing per sottoporlo a uno studio di fattibilità. Daicampi - spiega Pellegrini - non ha detto che il progetto non interessa, ma di fatto è così. L’assessore all’urbanistica Giulia Robol infatti non ha previsto alcuna area per poterlo realizzare, nella zona tra Lizzana e Marco. Ciò equivale a una bocciatura, perchè servirebbero altri dieci anni per riuscire a ottenere l’utilizzo dell’area a quel fine». La partita è ormai persa? «Credo proprio di sì, e purtroppo stiamo perdendo un’occasione d’oro per colpa dell’aministrazione comunale e la disattenzione della Provincia. Anche le opposizioni però hanno sottovalutato la proposta. Mi dispiace che questa città si sia involuta al punto di pensare che basti realizzare a costi pazzeschi nuove strade senza però - ed è un palese controsenso - offrire nulla ai visitatori. E’ lo stesso limite di questa giunta. Non bastano le sagre in centro storico per rivitalizzare la città, abbiamo speso un’enormità di denaro pubblico per il Mart, partendo dal pretesto di Depero che tra i futuristi era un “minore”, senza pensare di valorizzare ciò che davvero ci rende un territorio unico. Cioè le impronte e i fossili, che abbiamo solo noi. Prevedevamo di essere autosufficienti nell’arco di 5 anni. Il parco dei dinosauri potrebbe attirare 300 mila visitatori l’anno. Invece i cardini dello “sviluppo” restano i soliti: nuove strade e Mart». Siamo alle solite, dunque. Rovereto non sa “vendrsi bene”? «Guardiamo i dati: dicono che le presenze turistiche sono le stesse di dieci anni fa e del resto è inutile prevedere nuove aree alberghiere senza un forte investimento sul turismo. Può apparire paradossale, ma lo stesso progetto ha ricevuto un interessamento concreto in Romagna, dove al contrario dei Lavini di impronte non ce ne sono. Lì però lo realizzerebbero come pura attrazione turistica perchè ritengono che a ridosso della costiera adriatica il progetto stia in piedi benissimo. Finora però non ho firmato nulla, stiamo trattando».