Il nido Rosmini a Parma «Una perdita per la città»

L’associazione Asilo e la Cooperativa Bellesini valutano il ricorso al Tar dopo che l’appalto è stato vinto da una cooperativa con un forte ribasso


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Si profila una battaglia al Tar per la gestione degli asili nido Rosmini e di Marco: l’associazione Asilo infantile Rosmini e la cooperativa Bellesini stanno valutando un ricorso al tribunale amministrativo dopo che la gara di appalto è stata vinta dalla cooperativa Pro.ges di Parma. Una decisione non è stata ancora formalizzata, ma il forte ribasso della cooperativa parmense non “convince” gli attuali gestori della struttura forti anche del fatto che «la Pro.ges ha già perso due ricorsi a Trento proprio per i ribassi pazzeschi dal punto di vista economico». Ribassi che hanno sollevato non pochi dubbi nei genitori dei bambini che frequentano i nidi come hanno scritto nella lettera pubblicata ieri dal Trentino.

Ma non è soltanto l’aspetto economico (anzi, forse è il minore) quello che preoccupa sia i genitori che l’Associazione asilo che la Bellesini: «La struttura risale alla prima metà dell’Ottocento e rappresenta un valore storico e culturale della città che rischia di andare perduto. Una struttura nata per dare la possibilità alle donne di lavorare e lasciare in custodia i loro bambini. E proprio partendo da questa finalità - spiega la coordinatrice pedagogica Daria Santoni della cooperativa Bellesini - noi eravamo disposti ad offrire migliorie al nostro servizio con un prolungamento dell’orario fino alle 19.30 e l’apertura al sabato mattina andando incontro proprio alle esigenze delle madri lavoratrici».

Un prolungamento d’orario inserito in un progetto educativo complessivo che è stato valutato con un punteggio maggiore rispetto a quello della concorrenza dei parmensi. I quali però hanno vinto grazie ad un ribasso di circa il 10%, quasi il doppio rispetto alla proposta dell’Associazione asilo e della Bellesini che hanno concorso (e perso per 0,16 su 100) come associazione temporanea di impresa. E proprio l’elemento pedagogico-educativo era stato sollevato dai genitori dei bambini degli asili nido: «Perché ha vinto la Pro.ges se il progetto pedagogico-educativo pesava per il 75% nella gara d’appalto? Come riuscirà la cooperativa a garantire quell’ottimo livello della Bellesini? Dove pensa di risparmiare? Sulle insegnanti e sul personale della Bellesini che, a quanto ci risulta, non è intenzionata ad essere assunta da un ente in cui non si riconosce dal punto di vista del progetto educativo?»

E così con l’arrivo della nuova cooperativa è destinato a concludersi quel rapporto di collaborazione estremamente positivo tra l’Associazione Rosmini e la Bellesini che trovava continuità nel progetto che proseguiva con i bambini alla scuola d’infanzia. «Molti genitori scelgono il Rosmini per la tipologia del progetto educativo, per un pensiero a lunga gittata con la formazione del personale e delle famiglie, per un radicamento sul territorio e per una attenzione nei confronti delle mamme che lavorano» sottolinea Santoni.

Qualcuno ha già definito la cooperativa Pro.ges di Parma «un inquilino scomodo» per l’Associazione asilo Rosmini la che ritornerà in pieno possesso della struttura nel 2015 quando scadrà il contratto di comodato gratuito al Comune per l’utilizzo dello stabile. «In tutta questa vicenda le famiglie - affermano i genitori dei bambini - dovevano essere considerate con maggior attenzione anche dal punto di vista economico. Per il servizio nido si spendono più di 4.000 euro all’anno e alla luce di una cifra così considerevole si sarebbe dovuto prevedere che in un processo decisionale così delicato, le famiglie fossero chiamate in causa prima dell’appalto e non assolutamente a “cose fatte”».

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