Il medico non c’è, tre mesi senza paga
Linea dura dell’azienda sanitaria contro una dottoressa assente durante un turno di guardia. Ma lei presenta ricorso
TRENTO. Il medico di guardia? Non c’è. Assenze, ritardi, per una volta passi ma nel caso di una dottoressa in servizio in Trentino, in una località turistica, le lamentele erano ripetute e l’azienda sanitaria ha fatto scattare la sospensione dal lavoro per tre mesi, naturalmente senza stipendio. Una sanzione pesantissima (proprio mentre si discute dei tagli alle guardie mediche) adottata dopo aver sentito il parere di un collegio arbitrale composto da un avvocato, da due medici e dai rappresentanti sindacali. Una sanzione che ora diventerà materia per il tribunale del lavoro: la dottoressa infatti ha presentato un ricorso con carattere di urgenza contro la punizione dell’azienda sanitaria, contestando la ricostruzione dei fatti e la severità del provvedimento disciplinare.
Si tratta di una vicenda che - se confermata - potrebbe avere anche risvolti penali e che getta un’ombra sul servizio di continuità assistenziale che - per citare dati forniti dalla Provincia - costa ogni anno 200 mila euro per ogni sede di guardia medica. Dice l’assessore Luca Zeni che in alcune sedi destinate ad essere soppresse lavorano medici che rispondono appena a 4 chiamate a notte, ma se il medico - come in questo caso - addirittura non c’è? Magari perché abita fuori provincia e il treno su cui viaggia per raggiungere il Trentino, dove ha un incarico precario, è in ritardo?
La sanzione è firmata dal direttore generale dell’azienda sanitaria, Paolo Bordon, che la vede così: «Nulla di strano, semplicemente siamo dovuti intervenire di fronte a una violazione delle regole che oltre a danneggiare i cittadini è anche una mancanza di rispetto per tutti gli altri medici impegnati nei servizi sul territorio. Ed è una mancanza di rispetto anche per i sindaci che in questi giorni chiedono il mantenimento dei servizi».
La documentazione su questa vicenda è anonima per ragioni di riservatezza e sulla sede di lavoro della dottoressa accusata di assenteismo l’azienda sanitaria non ha fornito informazioni. Il Trentino è comunque venuto a sapere che l’episodio contestato si sarebbe verificato in una località turistica e che quel giorno l’assenza della guardia medica (che secondo le accuse sarebbe giunta al lavoro nel cuore della notte, in grande ritardo) avrebbe sollevato le proteste dei cittadini. Tutto questo nonostante la tabella dei turni di continuità assistenziale venga preparata con settimane di anticipo, in modo da consentire ai medici di guardia di programmare la propria attività.
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