Il gran caldo si combatte sotto gli alberi

Molti trentini quest’anno rimangono in città, si trovano sulle panchine a fare due chiacchiere o a leggere un libro


di Serena Bressan


TRENTO. Sei italiani su dieci restano a casa in questo afoso agosto 2012. Le statistiche infatti raccontano di un calo delle partenze per le vacanze del 29,5% rispetto allo stesso mese del 2011. Insomma, c’è crisi dappertutto e tanti trentini sono rimasti in città. Cercare refrigerio con un bagno al lago di Caldonazzo o salire ai Bindesi sono solo alcuni dei modi per allietare questa calda estate. Però anche i parchi cittadini sono tra i luoghi preferiti nella ricerca di un po’ di relax estivo. La mappa delle aree verdi della città di Trento conta ben 33 parchi, ma non tutti sono facilmente raggiungibili a piedi. Partendo dal centro storico, già nel primo pomeriggio il Giardino di San Marco è popolato da giovani ed anziani che colgono l’occasione per prendere il sole o leggere un libro. Ma anche solo per fare due chiacchiere, come Carla e Renata, due signore che ne approfittano per dir la loro sulla ristrutturazione del “loro” parco: «Questo giardino è appena stato rimesso a nuovo dal Comune, che ha pensato alle giostre per i bambini. Ora è tutto bello, ma il problema vero è la manutenzione. Alcuni parchi, come quello di piazza Venezia, sono un po’ lasciati andare». Passando per il parco della Predara, un vero e proprio gioiello incastonato fra la roccia e il Castello del Buonconsiglio, si raggiungono proprio i Giardini di piazza Venezia dove si possono incontrare diverse famiglie con bambini. «Ci siamo fermati qui per fare giocare i bambini sotto gli alberi e ripararci dal sole cocente - racconta Constance Heimlich, turista tedesca in vacanza a Molveno con il marito e i figli -. Siamo scesi a visitare Trento: una città davvero accogliente e anche questo parco non è niente male». Bastano poi pochi passi per arrivare al parco Santa Chiara. I 35 gradi segnati dal termometro non scoraggiano i fruitori, per lo più mamme con i bimbi o coppie.

«Di sicuro preferiremmo essere al mare in questo momento, ma i parchi posso essere una buona alternativa per rilassarsi nel fine settimana – affermano Manuela e Claudio -. Il Santa Chiara è uno dei nostri giardini preferiti perché si trova in centro». Sul lungo Fersina, lo scenario è diverso. A farla da padrone sono gli amanti del jogging e le badanti provenienti dai Paesi dell’Est, che si ritrovano nelle pause lavorative: «Nei momenti liberi, ci ritroviamo qui per fare due chiacchiere - spiega Maria, badante ucraina, seduta su una panchina in riva al fiume insieme alle amiche -. Lungo l’argine si può godere del refrigerio dato dall’acqua, perciò questo è diventato il “nostro” giardino». Il giro dei parchi del centro non può che terminare in uno degli spazi verdi più controversi della città, piazza Dante. Tra il presidio permanente delle forze dell’ordine e gli “abitanti” del luogo appesantiti dal caldo torrido, la zona adiacente la gigantesca oca è popolata da studenti alle prese con lo studio per l’ammissione all’Università o le chiamate via web, sportivi e qualche famiglia. Ci sono anche due ciclisti tedeschi impegnati in un tour in bicicletta che da Stoccarda li porterà a Venezia: «Abbiamo notato che questo parco è diviso in una zona occupata da senza tetto e immigrati e un’altra più vissuta da cittadini e turisti – osservano Alexander Reinholz e Cornelius Kiermasch -. Però, è un giardino molto bello che va valorizzato».

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