Il governo impugna la Finanziaria provinciale
Nel mirino di Monti l'accusa di eccedere le competenze del Trentino
TRENTO. Il Governo Monti, con il Ministro per gli affari regionali Piero Gnudi, ha deciso di impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale la fresca legge finanziaria 2012 della Provincia Autonoma di Trento, così come ha già fatto anche con quella della Provincia di Bolzano. L'ha deliberato il Consiglio dei Ministri il 14 febbraio ed ora è atteso il ricorso formale, cui replicherà quasi certamente la Giunta Dellai resistendo in causa.
Nel mirino del Governo c'è una serie di disposizioni - articoli 9, 16, 17, 21, 27, 51, 57 e 77 - contenute nella legge provinciale 27 dicembre 2011, n. 18 (legge finanziaria provinciale 2012), disposizioni "accusate" di eccedere le prerogative statutarie del Trentino. Si conferma dunque la "linea dura" in atto già da qualche anno a Roma, una linea di massimo rigore nel contenimento degli spazi di autonomia legislativa delle regioni e delle province.
Le norme nel mirino. Il Governo Monti si appella nella maggior parte degli articoli impugnati alla presunta violazione della materia di "ordinamento civile" che l'articolo 117 della Costituzione riserva allo Stato. In altri casi si chiamano in causa altre materie su cui può legiferare solo Roma, come il "sistema tributario" oppure la "tutela dell'ambiente e dell'ecosistema". In riferimento a quest'ultima area normativa vengono cassate le norme della finanziaria provinciale (l.p. 18/2011) che prevedono la regolarizzazione ex post di operazioni di smaltimento rifiuti non pericolosi e la gestione di terre e rocce da scavo in difformità delle direttive della Pat stessa.
L'ordinamento civile riservato al legislatore statale è chiamato in causa invece per una fitta serie di norme, compresa quella che per la figura del direttore dell'Istituto Cimbro autorizza l'affido dell'incarico a persona non in possesso di tutti i requisiti di cui alla legge provinciale, purché sia giudicato professionalmente adatto al ruolo. Sul piano fiscale il fuoco di fila governativo colpisce tra l'altro la riduzione dell'aliquota dell'imposta sulle assicurazioni rc auto, cassata poi la facoltà per i dipendenti dell'Azienda sanitaria di partecipare a progetti di solidarietà internazionale con aspettativa non retribuita ma "coperta" sul piano previdenziale.