Il centro giovani è realtà mancano solo gli arredi

L’assessore Luisa Filippi gongola: «Sarà un polo attrattore per la Vallagarina» Fiore all’occhiello il grande «Internet cafè» con un’ampia vetrata sul parco


di Michele Stinghen


ROVERETO. É finito, mancano solo gli arredi: in aprile, se non addirittura in marzo, apre il centro giovani. L'amministrazione si appresta a compiere il passaggio forse più delicato, sicuramente quello decisivo, per il futuro del centro: la scelta dei gestori. Nei giorni scorsi gli amministratori hanno visitato il centro, e hanno approvato la delibera che stabilisce gli indirizzi e la via per definire chi avrà le chiavi del centro. Il Comune chiederà alle associazioni ed ai gruppi che hanno seguito il corso, organizzato proprio per chi avrebbe gestito il centro di viale Trento. «Premieremo chi dimostrerà maggiore capacità di fare rete, di lavorare di concerto con altre realtà - spiega l'assessore delegata ai giovani, Luisa Filippi - il centro, che mi piace chiamare "centro culturale giovanile", deve essere un polmone ed un polo attrattore. Quindi, chi lo gestisce deve essere attrattore verso le associazioni giovanili di Rovereto».

Si premierà perciò chi si presenterà in cordata, chi dimostrerà nel suo progetto di saper veramente aprirsi a più realtà possibile e a fare del centro giovani un luogo vivo e frequentato. Al corso tenutosi nella primavera scorsa hanno partecipato sia associazioni giovanili in senso stretto, sia associazioni che di giovani si occupano: un mix di queste potrebbe prendere in mano il centro. C'è chi teme che il centro giovani rimanga qualcosa "solo di Rovereto" e non si apra alle realtà dei paesi vicini.

«Assolutamente no, non siamo chiusi nell'ambito roveretano - risponde Filippi - sarebbe miope guardare solo a Rovereto. La città è un collante per tutti i giovani della zona, che vengono qui a scuola o per altri motivi. Il centro deve essere un polo attrattore per le politiche giovanili di tutta la zona, non solo di Rovereto». Le potenzialità della struttura sono però enormi. C'è una sala adatta a proiezioni video (per incontri di cineforum o simili), due sale prove insonorizzate, spazi condivisi. Il fiore all'occhiello sarà la grande sala di incontro, adatta come spazio di aggregazione o "Internet cafè", con una grande vetrata sul parco retrostante. In tutti questi spazi, mancano solo gli arredi. «Chi viene a suonare o vedere un film, poi deve fermarsi, incontrare altre persone, a questo serve la sala d'incontro», chiosa Filippi. Il resto non è definito: spetterà ai gestori delineare l'utilizzo, un eventuale calendario per le associazioni, ed altro ancora. «La priorità è che ci siano i giovani, spazi per quella ventina di associazioni giovanili che non rientrano nel privato sociale: chi li gestirà dovrà trovare la formula». A lavori finiti l'amministrazione presenterà gli spazi ai rappresentanti della circoscrizione nord.

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