I socialisti dissidenti vanno con l’Udc - La Stella

Sono l’assessore Graziano Gretter ed i consiglieri Marco Eccel e Carla Sartori Marianna Moser: «La candidatura di Osler (Upt) potrebbe evitare le primarie»


di Roberto Gerola


PERGINE. Confluisce nella lista Udc - La Stella il gruppo consiliare con Graziano Gretter (assessore) e Marco Eccel con Carla Sartori (consiglieri comunali). La decisione è maturata in questi giorni e viene presentata questa sera nell’auditorium delle Don Milani. Insieme, possono contare su circa 300 voti. Altri 300 erano stati consensi per l’Udc alle elezioni di quattro anni fa.

Abbiamo sentito ieri, Marianna Moser, il nuovo volto dell’Udc - La Stella perginese. Era stata indicata come possibile candidata a sindaco. Ieri, nelle sue dichiarazioni, Marianna Moser, ha tuttavia precisato che si trattava di una candidatura di bandiera. «Noi siamo per l’unità di intenti», ci ha detto, ricordando che «siamo una lista di centro legata a “Scelta Civica” e supportata dall’assessore Lia Beltrami. Per noi, la candidatura di Marco Osler potrebbe anche andar bene ed evitare primarie affollate».

Gretter è tuttavia più cauto, e attende la riunione di coalizione di stasera. «Abbiamo aderito al movimento Udc - La Stella - dice - per iniziare un nuovo cammino. Ringraziamo il Partito Socialista, per il percorso fatto assieme e per l’esperienza maturata. Ci ha dato molto, ma anche noi abbiamo dato un piccolo ma importane contributo. Per questo entriamo nel movimento, aperto a tutti, per portare il nostro contributo per valorizzare le aspettative dei cittadini».

Se per certi versi, la situazione si è chiarita, almeno per quanto riguarda una componente della coalizione, resta sempre sul tappeto, il comportamento del Patt perginese che venerdì sera ha sostanzialmente sbattuto la porta alla coalizione scompaginandole carte sul tavolo da gioco. Roberta Bergamo aveva colto tutti di sorpresa chiedendo che, in nome del rinnovamento, gli assessori non si candidassero a sindaco. Il discorso era diretto al Pd che senza mai smentire o confermare aveva messo in corsa la vicesindaco Marina Taffara. Nel contempo anche Renato Tessadri (assessore Patt) avrebbe passato la mano. Roberta Bergamo aveva poi insistito nel puntare all’accordo con la Civica per Pergine. C’è chi mette in dubbio la presenza del Patt, questa sera in sede di coalizione proprio per la volontà di andare avanti su questa strada tanto che i vertici trentini sono in qualche modo allarmati. E allora significherebbe “rottura” totale con gli autonomisti a correre da soli dopo aver imbarcato la Civica e altri possibili partner, magari accordandosi con l’Upt. E lasciar fuori il Pd, come vorrebbero Alternativa, Progetto Trentino ed eventualmente Pergine Futura. Il Patt troverebbe motivazioni nelle affermazioni del Pd stesso: «Noi siamo gli unici puliti», aveva detto più volte, collegandosi anche «al diritto di esprimere il sindaco». «E’ ben vero - ci diceva ieri un esponente Patt - che non sono coinvolti nei due casi recenti, ma non devono dimenticare i 4 anni trascorsi a rodere la maggioranza dal di dentro».

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