I soci A22: «Avanti con il ricorso»
L’assemblea pronta anche a «ritirare» il fondo pro-ferrovia se non ci sarà il rinnovo della concessione
TRENTO. L’assemblea dell’Autostrada del Brennero Spa, riunita a Trento per esaminare obiettivi societari e le linee di indirizzo in vista della gara indetta dal Governo Monti per il rinnovo della concessione, ha invitato il cda «a coltivare ulteriormente il ricorso in atto avverso il bando di gara Anas dell’8 settembre 2011 rettificato nell’agosto 2012, producendo anche nuovi autonomi ricorsi. Circa il bando, i soci A22 - si legge in una nota - hanno invitato il CdA «a partecipare alla gara, se non precedentemente sospesa o revocata, con le modalità e nei tempi prescritti, producendo un’offerta che possa essere altamente competitiva sia nell’aspetto tecnico e sia in quello economico-finanziario». Viene peraltro sottolineato come «il rinnovo della concessione non può essere disgiunto dalla sorte del fondo «pro ferrovia», la cui costituzione e la cui regolamentazione derivano, oltre che da norme di legge, dagli accordi, anche transattivi, che a suo tempo (2004/2005) hanno motivato Autostrada del Brennero Spa ad accettare un’applicazione parziale dei principi della Direttiva Costa - Ciampi con una proroga ridotta ad 8 anni e 4 mesi rispetto ai 24 anni di cui avrebbe potuto altrimenti beneficiare».
L’Assemblea ha ribadito che il «Fondo Ferrovia» costituisce un asset patrimoniale «di indiscutibile proprietà della Società» e ha invitato il cda a «rivendicare il rigoroso rispetto degli impegni contrattuali in essere da parte degli Organismi Statali«. Nell’ipotesi che forme di utilizzo del fondo »congruenti con le attinenti norme convenzionali e contrattuali non vengano proposte e rese praticabili entro un tempo ragionevole quale potrebbe essere quello della scadenza concessoria - viene detto - i soci impegnano il cda ad approfondire l’ipotesi di svincolarsi dagli impegni contrattuali per destinare altrimenti le risorse del fondo, al fine di salvaguardare il valore di A22». Approvata, al riguardo, la proposta già presentata al Mit «per modificare le modalità di utilizzo attualmente prescritte da investimento mediante apporto di capitale alla società ferroviaria a contributo a fondo perduto indennizzando la Società mediante un numero di anni di proroga tale da consentire il ripristino del valore patrimoniale che la società verrebbe in tal caso a subire».