I Sindacati: «I risparmi sui vitalizi vadano alle famiglie in difficoltà»

Cgil, Cisl e Uil insieme insistono per un fondo di solidarietà (seguendo l’appello del nostro giornale). E agli ex dicono: «Siate responsabili, non fate ricorsi»



TRENTO. In vista dell'incontro all'inizio di giugno del presidente del Consiglio regionale Diego Moltrer con i sindacati sulla riforma dei vitalizi, i sindacati Cgil, Cisl e Uil del Trentino ribadiscono la «necessità di ripristinare il fondo che destinava i risparmi sui vitalizi degli ex consiglieri - circa 43,8 milioni di euro in base alle ultime stime della Regione - all'occupazione e alle famiglie colpite dalla crisi». «La denuncia dell'ex consigliere Passerini ci ha allarmato affermano i segretari dei sindacati in una nota congiunta. »Quei soldi - continuano - debbono essere restituiti ai cittadini più deboli sotto forma di incentivi alla creazione di nuovi posti di lavoro e di sostegni a chi l'impiego l'ha perso e non riesce a trovarlo. È solo un atto di giustizia contro il quale anche i beneficiari del vitalizio farebbero molta fatica ad opporsi«. Sulla ventilata possibilità che gli ex consiglieri facciano ricorso contro la riforma, Cgil Cisl Uil del Trentino dichiarano che »sarebbe un segnale pericoloso perchè aumenterebbe la distanza tra politica e cittadini, sarebbe solo l'ennesimo tentativo di difendere un privilegio«. I sindacati chiedono quindi agli ex consiglieri di »non minacciare ricorsi, ma di comprendere, una buona volta, che si tratta di un piccolo sacrificio per dare qualche risposta in più alle nostre comunità in una difficile congiuntura economica e, soprattutto, un gesto di responsabilità che contribuirebbe ad aumentare la credibilità delle istituzioni locali«.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: gli sfollati trentini spediti in Alta Austria

Venezia e Ancona vengono bombardate dal cielo e dal mare. A Trento viene dato l’ordine di abbandonare il raggio della Regia fortezza, con i treni: tutti gli abitanti di S. Maria Maggiore devono partire. Lo stesso vale per Piedicastello e Vela, così come per la parrocchia Duomo. Ciascuno può portare con sé cibo e vetiti per 18 kg. Tutto il resto viene lasciato indietro: case, bestiame, attrezzi, tutto. Gli sfollati vengono mandati in Alta Austria. Rimarranno nelle baracche per 4 lunghi anni.