I lavori sul viadotto di Trento rendono la vita impossibile ai pendolari di Cadine e Sopramonte: scatta la protesta
Il cantiere crea code che inevitabilmente rallentano il traffico nelle ore di punta. Il presidente della Circoscrizione di Bondone Alex Benetti: «Non è stato previsto il lavoro in orario notturno, la Provincia ha preferito spendere meno»
TRENTO. Cresce il malcontento e il disagio dei tanti pendolari che da Cadine e Sopramonte devono raggiungere Trento tutte le mattine. I lavori in corso al viadotto creano code, rallentano il traffico e nelle ore di punta raggiungere la città è una sventura.
«Il progetto ha un peccato originale – ci dice il presidente della Circoscrizione Bondone Alex Benetti – è cioè che non è stato previsto il lavoro nelle ore notturne. Sarebbe costato di più e la Provincia ha preferito spendere meno. Così abbiamo un cantiere diurno che crea elevati disagi e che durerà molto di più rispetto a un'attività giorno e notte. Sarebbe bastato prendere esempio dall’autostrada dove i lavori sono principalmente notturni».
La conclusione dei lavori è fissata per settembre. «Dovrebbero concludersi prima dell'inizio della scuola, in caso contrario sarebbe un disastro ancora peggio dell’attuale. Per chi vuole raggiungere Trento, infatti, non ci sono percorsi alternativi tant'è che dalle 7 alle 10, con il divieto di transito, si deve fare il giro per Candriai percorrendo la strada del Camponzin che è un’ex strada di campagna sistemata da poco. La Provincia ha comunicato al Comune solo con qualche ora di anticipo cosa sarebbe successo, senza dare il tempo di trovare alternative come lo poteva essere il potenziamento del trasporto urbano o una diversa programmazione dei lavori: ne il Comune, ma nemmeno la Circoscrizione sono mai state coinvolte. Anche se si tratta di posizioni politiche diverse, si sarebbe dovuto pensare al bene dei residenti e non scaricare questa “patata bollente” nelle mani del Comune».
Sul tema interviene anche il Gruppo Consiliare di Fratelli d’Italia in Provincia con Katia Rossato con una doppia proposta per compensare almeno in parte, i disagi a residenti e commercianti. La prima richiesta è quella «dell'esenzione totale o compartecipata dalla spesa sostenuta dai dipendenti per l'utilizzo dei mezzi pubblici per recarsi al lavoro. La seconda richiesta è quella di avviare uno studio veloce su costi e benefici anche di dei lavori notturni per concludere il prima possibile l’intervento di manutenzione. I lavori andavano indubbiamente fatti, ma a mancare pare sia stato un coordinamento tra le parti in causa con l’obiettivo di limitare il più possibile il disagio per i residenti».