scuola

I 40 giorni di Quaresima senza cellulari

Borgo, la sfida di 20 studenti del Degasperi: per un altro centinaio uso “calmierato” e monitorato attraverso una App


di Marika Caumo


BORGO. Astinenza... da cellulare: sarà una quaresima particolare questa per 20 studenti. Se Papa Francesco ha scelto proprio il mercoledì delle ceneri per approdare su WhatsApp, alcuni studenti dell'istituto Degasperi hanno scelto invece di rinunciare al cellulare per 40 giorni. “Astinenti... un esercizio di libertà” è un'idea nata dal professore di religione Lorenzo Rigo, accolta con entusiasmo dall'istituto e che ha coinvolto anche l'Enaip di Borgo, la Comunità di valle, la Cassa rurale Cross, il Comune di Borgo. Ieri il momento ufficiale, con la consegna dei cellulari da parte dello stesso Rigo e di 20 studenti (dalla prima alla quinta) che hanno deciso di aderire all'iniziativa ed il via al "countdown", visibile su un pannello posto nel chiostro del municipio e realizzato dagli studenti dell'Enaip. I telefonini sono stati raccolti dal presidente della Cross Luigi Capra e saranno custoditi presso la stessa per 41 giorni, fino al 22 marzo.

L'idea nasce dalla mostra “Coltan insanguinato” realizzata da Accri di Trento e ospitata nei mesi scorsi nella scuola, che ora si trova nel chiostro del Municipio per poi approdare all'Enaip. Il coltan è un minerale, leggermente radioattivo, presente nelle rocce ed usato nella fabbricazione dei condensatori elettrici di piccole dimensioni per ottimizzare il consumo della corrente elettrica nei chip di nuovissima generazione: è presente nei telefonini, nei pc e in molti apparecchi elettronici. Adelmo Calliari di Accri ha ricordato che quasi l'80% del coltan mondiale viene estratto in Congo, attraverso lo sfruttamento di molti minori.

«Sono rimasto colpito nel trovare studenti risposti a fare a meno del cellulare per 40 giorni, strumento che oggi sembra indispensabile per la vita quotidiana e le relazioni - ha spiegato il dirigente dell’Enaip Paolo Pendenza - oltre al significato individuale, questo gesto è anche un impegno civile e politico, da una maggior consapevolezza su ciò che accade a migliaia di km di distanza da qui». «Non c'è nessuna demonizzazione del cellulare, vuole essere un momento in cui si riprende in mano la propria vita, che è anche il significato della quaresima, esercitandosi a lavorare sulla propria libertà, quella che in Congo viene negata affinché noi possiamo godere di questa tecnologia», ha aggiunto Rigo. Che ha coinvolto anche la collega dell'Enaip, Lucia Ferronato.

In particolare i ragazzi delle prime e seconda classi, circa 120 studenti, hanno scaricato un’applicazione (Menthal) che consentirà di monitorare l'utilizzo dei rispettivi cellulari, rilevando dati importanti quali i minuti di utilizzo, le applicazioni più usate, gli sms, le chiamate ed anche quante volte si tocca lo schermo. «Al termine dei 40 giorni verranno messi insieme tutti i dati - anonimi - ed elaborati da un esperto. I risultati saranno resi pubblici in una serata che sarà occasione per riflettere e confrontare le esperienze: quella di chi ha utilizzato il cellulare in modo consapevole e quella degli astinenti, i bisogni che sono emersi e le strategie messe in atto per superarli" spiega Ferronato. « L'iniziativa mi è subito piaciuta, il saper scegliere di rinunciare, di non essere schiavo di una serie di costrizioni - aggiunge il direttore dell'Enaip, Sergio Bailo- diventa più facile relazionarsi con gli altri non cambieremo il mondo ma è importante conoscere, sapere cosa sta dietro ad oggetti che usiamo tutti i giorni».

Congratulazioni per l'iniziativa sono giunte dal sindaco Fabio Dalledonne che ha parlato di «invadenza delle tecnologie, informatizzazione eccessiva che non riusciamo a gestire» e dalla vicepresidente della Comunità Giuliana Gilli, che si è rivolta ai ragazzi astinenti: «Assumete un grande senso di responsabilità verso voi stessi, maturando atteggiamenti consapevoli. La relazione più autentica è quella faccia a faccia, potrete riprendere queste modalità, migliorando le relazioni tra di voi e con chi vi sta attorno».













Scuola & Ricerca

In primo piano