I 100 anni di don Pierino che conobbe Luigi Orione
Pietro Stefani è l’unico sacerdote in vita che visse a fianco del prete fatto santo Originario di Canezza, è stato festeggiato a Roma dal nipote Paolo e 20 religiosi
PERGINE. Ha festeggiato il traguardo del secolo. Si tratta di don Pietro Stefani, più noto come don Pierino. E’ originario di Canezza (e zio di Paolo Stefani, ex assessore comunale e presidente Pro Loco) e abita a Roma. Con il nipote Paolo (e la moglie Teresa) ha celebrato l’altro giorno il prestigioso anniversario nel Centro Don Orione di via della Camilluccia a Roma. Con lui, una schiera di sacerdoti della congregazione e la benedizione di papa Francesco. Con lui anche don Peloso, “generale” della congregazione. Don Pierino è l’unico vivente ad aver conosciuto di persona don Luigi Orione, che poi sarebbe divenuto santo (nel 2004).
Don Pierino divenne prete nel 1938 e aderì subito alla congregazione di don Orione e alla Piccola Opera della Divina Provvidenza. Conobbe appunto le sue opere, le sue missioni di assistenza “ai poveri più poveri” e seguì la missione occupandosi della gestione degli istituti che accoglievano bambini orfani, abbandonati, invalidi. Una missione davvero impegnativa se si pensa al periodo in cui prese avvio: erano i primi del secolo scorso e l’occasione più importante per aiutare “i più poveri” fu il terremoto di Messina nel 1908. Ma seguì anche le opere del Cottolengo. E don Pierino scelse questa strada apostolica che lo porto in giro per l’Italia, nei vari istituti anche scolastici che la Congregazione aveva a Tortona, innanzitutto, ma anche a Roma, a Palermo (dove gestisce anche il santuario sul Monte Pellegrino), a Foggia. Visse soprattutto a Roma non dimenticando la sua famiglia a Canezza, dove tornava ogni tanto per un periodo di riposo. Negli ultimi anni, gli hanno ceduto le gambe, costringendolo su una carrozzella, ma sempre lucido e presente, pronto a parlare di tutto, sempre ben informato, sempre ascoltato. Cinque anni fa la sua ultima trasferta a Canezza, in visita alla famiglia. Quella famiglia Stefani che ha dato altri tre religiosi. Per esempio il fratello don Giuseppe Stefani che morì nel 1955 ad appena 50 anni mentre teneva l’omelia per San Vigilio in Duomo a Trento, ma anche don Giuseppe Stefani, un cugino di don Pierino. E infine, don Piergiorgio Stefani (fratello di Paolo), anche lui morto giovane (aveva appena 43 anni) nell’ottobre di 20 anni fa. Era professore in Seminario a Trento.
«E’ stata una festa con oltre 20 sacerdoti - ci ha detto ieri il nipote Paolo, che si reca da lui periodicamente - presenti le massime autorità religiose della Congregazione, con papa Francesco ha inviargli la propria benedizione».