Gli otto peccati capitali dei borghesani

Dall’accattonaggio alle deiezioni dei cani: Dalledonne elenca punto per punto le cause del crescente degrado di Borgo


di Marika Caumo


BORGO. «Il paese fa schifo. Adesso basta». Non ci sta più il sindaco Fabio Dalledonne, che chiede la collaborazione di tutti contro i problemi di ordine pubblico, purtroppo ormai consueti, dovuti all'inciviltà di qualche cittadino. «Il degrado che ho potuto verificare di persona in questi ultimi giorni, ha assunto dimensioni di gravità significativa», spiega Dalledonne, elencando le questioni. Otto punti, otto questioni afferenti il decoro, la sicurezza e la vivibilità del paese, ovvero sul quel senso civico che pare si sia in parte perduto.

Primo. «L'accattonaggio molesto, che non conosce più nemmeno le pause invernali», precisa il sindaco, ricordando che i commercianti di corso Ausugum hanno formalizzato recentemente alla giunta comunale una lettera di denuncia e di protesta per quanto accade ogni mercoledì. Tale segnalazione è stata inviata alla polizia locale.

Secondo. «Il fenomeno delle deiezioni canine, che nonostante i miei ripetuti appelli, accanto all'installazione dei dispensatori di sacchetti (gratuiti) per la raccolta delle deiezioni stesse, continua inesorabilmente. Portici, Via della Gora e parchi pubblici di Borgo ne sono infestati», aggiunge.

Terzo. I portici e più precisamente la loro lordura, tanto per terra quanto sulle pareti dipinte da non molto tempo. «E poi cartelloni delle varie mostre distrutti, vandalismi diffusi, cartacce e preservativi dove tutti passano», commenta demoralizzato.

Quarto. Segue la questione delle affissioni selvagge, sia da parte di singole associazioni che dei partiti politici; ultima in ordine di tempo la Lega Nord che ha tappezzato via Temanza.

Quinto. Dalledonne ci mette le centinaia di mozziconi di sigaretta davanti ai bar, lungo le strade e nelle piazze.

Sesto. E poi c'è la questione neve, con «gente che non la spala nemmeno davanti all'uscio di casa propria, attendendo spazientita l'arrivo dei mezzi ingaggiati dal Comune», commenta Dalledonne.

Settimo. Nel mirino l'utilizzo sconsiderato delle isole ecologiche.

Ottavo. Il sindaco ci mette anche gli ambulanti del mercato «che mi prendono a male parole per un po' di neve, caduta il giorno prima! Vergogna, portatevi la pala e spalate! O rivolgetevi ai Sindacati di categoria», sbotta.

«Ora basta, c'è che mi dipingerà come uno sceriffo, ma vi assicuro che questo decadimento del comune senso civico è una tra le più importanti e pressanti osservazioni e critiche che giungono dalla popolazione residente, quella che ama il proprio paese e partecipa attivamente alla vita dello stesso. Allo stesso tempo però vi sono persone che di questo senso civico se ne fregano ampiamente, delegando ad altri (operai comunali in primis) l'ingrato compito di rimediare all'inciviltà» . Si dice deluso il primo cittadino da questi comportamenti. «Non è sufficiente ne giustificabile sostenere che in assenza dell'Azione 19 il paese fa schifo: fa schifo perché noi tutti non collaboriamo; se lo facessimo, segnalando anche la condotta scorretta di taluni, eviteremmo di arrabbiarci l'uno con l'altro, con grave ed immeritato pregiudizio nei confronti dell'amministrazione». Si appella ai borghesani il sindaco, invitandoli a fare in modo che questi incivili non possano più determinare discredito al paese.

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