Gli ex escono allo scoperto Baratter: «Niente ricatti»
Vitalizi, Pahl: conferenza stampa mercoledì per rispondere alle proposte di legge Kompatscher: «Ho ascoltato le critiche, il nostro compito non è punire qualcuno»
TRENTO. A volte ritornano. Dopo aver dichiarato a mezzo stampa l’intenzione di fare ricorso contro una legge che ancora non c’è, gli ex consiglieri provinciali hanno deciso di uscire allo scoperto. Lo annunciano in un’email, spedita ai media alle 3 della scorsa notte, il presidente dell’associazione che riunisce ex consiglieri ed ex parlamentari Franz Pahl, insieme ai vice Bruno Hosp (ex assessore provinciale alla cultura tedesca, maggiore e comandante provinciale degli Schützen) e Dario Pallaoro, ex assessore trentino del Patt che fin qui ha ricoperto il ruolo di colomba. Diversamente da Pahl e Hosp, che hanno invece sempre fatto parte dell’ala dura della Svp e in questa battaglia sui vitalizi d’oro sembrano decisi a non fare concessioni.
Le possibilità di arrivare «ad una soluzione condivisa» con il nuovo corso della Stella Alpina sembrano ridotte al lumicino, come confermano anche le affermazioni di altri personaggi di spicco della Svp come l’ex senatore Oskar Peterlini.
Pahl, Hosp e Pallaoro incontreranno gli organi di informazione mercoledì prossimo all’Hotel America a Trento. All’ordine del giorno della conferenza stampa: «Risposta alle proposte della presidenza del consiglio regionale e dei capigruppo sui vitalizi e valutazione politico-giuridica». Ma c’è chi si attende una succosa anticipazione di ciò che conterranno i ricorsi già preannunciati dagli ex, i quali hanno apertamente detto di considerare inaccettabili i tagli voluti da Rossi e Kompatscher.
Il governatore altoatesino ieri ha confermato l’incontro con Pahl ma ha assicurato che i toni del faccia a faccia sono stati assolutamente tranquilli: «In questo momento non è il caso di fare polemiche o di andare avanti con inutili ping-pong sui media. Lo scopo di quest’incontro era quello di sentire le posizioni degli ex consiglieri, di cui Pahl è il portavoce». Arno Kompatscher ha preso nota dei rilievi fatti dagli ex consiglieri: «Ho ascoltato le principali preoccupazioni degli ex. Le critiche di chi è direttamente parte in causa, senza aver contribuito a fare le leggi di cui oggi discutiamo. Il nostro compito, di sicuro, non è quello di punire o penalizzare qualcuno. Toccherà ora ai tecnici verificare se le critiche sono o meno fondate. L’incontro con Pahl, in ogni caso, è stato positivo e il clima disteso».
Kompatscher non vuole anticipare le valutazioni che la Parteileitung farà domani, ma è chiaro che il partito non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro. I risparmi previsti dal taglio dei vitalizi d’oro potrebbero scendere da 45 a 43-42 milioni di euro, grazie all’applicazione di nuovi tassi di sconto ma il quadro generale non sembra destinato a cambiare. La posizione di Veronika Stirner e Thomas Widmann sembra isolata e la Svp domani darà l’ok alla nuova legge fortemente voluta dai governatori delle due Province.
E un appello a chiudere in fretta la partita vitalizi arriva dal capogruppo del Patt Lorenzo Baratter: «Porteremo a casa entro giugno la riforma. Altrimenti non ci sarà alcun secondo tempo». «Personalmente non ho ricevuto pressioni, ma le resistenze ci sono. Noi non dobbiamo cedere ad alcun ricatto, la responsabilità è di chi oggi siede in consiglio. Non c’è nessun desiderio di vendetta, solo di giustizia e di equità che tiene conto di chi oggi fa fatica. Questa vicenda è uno spartiacque, su questa legge ci mettiamo la faccia e ci giochiamo il futuro della legislatura». La limatura dei tagli in corso in queste ore non è un cedimento alle pressioni? «Alcuni aggiustamenti servono per garantire equità e ragionevolezza. L’importante è che la prossima settimana la conferenza dei capigruppo dia il via libera al disegno di legge (che domani dovrebbe uscire, nella versione ultima, dall’ufficio di presidenza). La Svp ha la situazione più complessa perché è un partito grande, con tanti ex consiglieri che difendono i loro interessi, ma anche la Svp come tutti noi si gioca la propria credibilità». (max) (ch.be.)
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