Gli anni ’90 dominano l’amarcord su Facebook

È stato attivato il gruppo «Sei di Pergine se...» dove i giovani la fanno da padrone Non mancano però ricordi più vecchi e la storica rivalità con i vicini di «Levec»


di Roberto Gerola


PERGINE

S. i è scatenato anche a Pergine, il popolo di Facebook. Sull’onda di “Sei di… se…”, anche a Pergine, nel giro di quattro giorni è stato messa in piedi l’iniziativa e fino a ieri mattina erano quasi mille i messaggi.

La costituzione è avvenuta domenica sera «Il Gruppo Facebook “Sei di Pergine se…” , gruppo aperto a tutte le persone che per nascita, per adozione o per affetto si sentono legati alla splendida Città di Pergine Valsugana e dintorni». I commenti, spesso “en dialet” sono a 360 gradi (se bastassero). Dai ricordi che vi si possono leggere, si può risalire all’età (più o meno) che non è particolarmente elevata (diciamo che gli amarcord si riferiscono soprattutto al periodo attorno agli anni Novanta). Ci sono tuttavia punte molto interessanti più indietro nel tempo e in qualche caso si arriva anche agli anni 60. Per la verità, i ricordi si fanno fumosi, ma sono comunque molto spiritosi e dimostrano come ci siano solidi legami a Pergine, alla vita quotidiana di un tempo «quando ancora c’era…». E a questo punto si innestano personaggi, luoghi, eventi anche attinti dai ricordi di genitori o di nonni. Non a caso, spesso si ritrovano frasi come «quando con mia mamma si andava…». La scuola la fa da padrone e allora si incontrano personaggi che hanno fatto storia per le rispettive manie o fissazioni non sempre digerite dagli alunni che se a quei tempi le sopportavano senza commentare, oggi a distanza di anni sono motivi di sfogo. Poi ci sono i personaggi. Il più citato e “Fuffy”. Chi non lo ricorda. Morto giovane, molti anni fa, era una figura caratteristica del centro cittadino, ma non solo: ciuffo spiovente, sigaretta in bocca, spesso con un bicchiere di vino in mano, un po’ disabile, era l’animatore principale dei pomeriggi domenicali al campo sportivo di viale Dante. «Bon come el pan» si legge, «odiava» un’unica persona: l’arbitro. Per lui aveva un solo titolo «bastardo» , una parola che urlava con tutto il fiato che aveva nei polmoni.

Il luogo più amato era il tratto della Supervalsugana costruito, ma inutilizzato perché incompleto: era luogo di mille ritrovi di gioco, svago e sport. C’è chi vi ha imparato a guidare l’auto. Compaiono molte foto storiche di luoghi, di carnevali, di ritrovi. Emerge l’eterna rivalità con Levico: «Sei di Pergine se te steva sui maroni sentir Perzene da quei de Levec». Ma di rimando la storica frase «a Levego la portila la Madona? Votu che i la strozeghe, maroco?». Tra i personaggi ricordati (e ormai defunti da tempo), oltre al Fuffy, come si diceva il più ricordato anche “El Ross del Tegaz”, “El Dio dei Popoli”, l’Eberle e el Braga, ma anche “El Berto Karaté”. I professori e i maestri hanno uno spazio notevole “nel bene e nel male” (apprezzati o meno). L’elenco è lunghissimo. Su tutti il Casetti che obbligava a portarsi a scuole le “zavate” (una cosa mai digerita ai quei tempi). Ricordate le cantine: dei Lorenzeti, dei Tomasei, del Delugan. Ma anche molti negozi con il nome dei titolari. «Go de strani» è stato scritto nel “Gruppo” in riferimento ai contenuti. E’ stato tradotto con nostalgia: «quant me piaseva Perzen ‘na volta; adess l’è tut zinghenamenti».

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