Giunta: vicesindaco al Cantiere civico, new entry Stanchina
Conferme scontate per Franzoia e Gilmozzi (Pd) e Biasioli C’è Panetta (Cantiere). Andreatta: «Decido in autonomia»
TRENTO. Comporre una giunta è operazione di equilibrio. Appena riconfermato sindaco, Alessandro Andreatta ieri mattina sciorinava i criteri a cui si atterrà per scegliere la sua squadra: consenso, competenza, esperienza. Ma anche, ha premesso, l’equilibrio di genere tra uomini e donne. Tradotto, nella nuova giunta comunale - che la legge ha ridotto di numero e sarà composta dal sindaco e 7 assessori (fino a oggi erano 8) - ci saranno almeno due donne, come fu nel 2009 quando Andreatta al suo primo mandato scelse Violetta Plotegher e Lucia Maestri, le due più votate del Pd.
Rapporti di forza. Il primo nodo da sciogliere, per il sindaco, sarà quello degli equilibri tra i partiti. Ieri Andreatta non ha voluto - com’era immaginabile - rispondere a domande sulla futura composizione della giunta, ma alle forze politiche della sua maggioranza ha mandato un messaggio chiaro: «Deciderò in autonomia, come ho già fatto nel 2009». Sei anni fa servirono due settimane, con in mezzo le consultazioni dei partiti e non poche fibrillazioni, per arrivare alla decisione: che fu sofferta, fuori Andrea Robol (il terzo più votato del Pd) per far posto a Marchesi che aveva 220 preferenze in meno. Equilibri, dunque. Con un posto in meno in giunta, al Pd che ha confermato il 29% dovrebbero spettare tre assessori (oltre al sindaco), due al Cantiere civico democratico e due al Patt. Nel Pd scontata la conferma di Mariachiara Franzoia, miss preferenze (865) e di Italo Gilmozzi (terzo con 752), uomo di squadra molto vicino ad Andreatta. La terza scelta non sarà facile: il sindaco potrebbe seguire solo le preferenze e a quel punto sarebbe scontata la conferma anche di Andrea Robol (secondo con 783 voti), ma significherebbe riconfermare in toto la pattuglia Pd senza alcuna novità. Novità che potrebbe invece arrivare dalla seconda donna, visto che né Cantiere né Patt hanno elette in consiglio: la scelta cadrebbe su Elisabetta Bozzarelli, consigliera uscente e segretaria cittadina del Pd, che con i suoi 29 anni sarebbe un ingresso giovane nella squadra di governo. In questo secondo caso a Robol potrebbe andare la presidenza del consiglio comunale, poltrona meno ambita ma tradizionalmente considerata camera di compensazione.
Il nodo vicesindaco. Andreatta dovrà poi scegliere il suo vice. Che, numeri alla mano, spetterà al Cantiere civico, seconda forza della coalizione. In pole resta il vice uscente Paolo Biasioli, con cui Andreatta ha costruito un rapporto solido. L’altro posto del Cantiere spetterà a Salvatore Panetta, mister preferenze (738) e vecchia conoscenza del sindaco dai tempi in cui erano insieme nella giunta Pacher: anche lui nutre ambizioni di fare il vicesindaco, ma le sue quotazioni sono basse.
Novità dal Patt. Le new entry arriveranno sicuramente dal Patt, che ha una squadra totalmente nuova: scontato l’ingresso di Roberto Stanchina, primo degli eletti della lista e esponente del nuovo corso (anche generazionale) degli autonomisti. Secondo per preferenze l’assicuratore Tiziano Uez, a meno che Andreatta non decida di cercare all’esterno un assessore (donna) di area autonomista. Tutto dipenderà dal delicato incastro: consenso, competenza, esperienza, e deleghe.
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