Giovane denuncia: "Respinto dalla discoteca perché ho la pelle nera"
La denuncia di uno studente dell’Alto Garda nei confronti di una discoteca di Mori: «Mi hanno chiesto le mie origini e mi hanno impedito l’ingresso». Presentata la querela ai carabinieri di Arco
ALTO GARDA. Bloccato all'ingresso della discoteca perché aveva il colore della pelle “sbagliato”. E' quanto contenuto in una denuncia formalizzata ieri pomeriggio presso la stazione dei carabinieri di Arco da uno studente sedicenne dell'Alto Garda, i genitori del quale sono originari del Marocco (ad accompagnare il giovane dai carabinieri è stato il padre). Il presunto episodio di razzismo sarebbe avvenuto sabato sera alla discoteca Fanum di Loppio, dov'era in programma una festa studentesca in occasione di Halloween.
Ai carabinieri di Arco il sedicenne ha raccontato di essersi presentato all'ingresso della discoteca poco dopo le 22 con un biglietto acquistato in prevendita. Ma proprio in quel momento – secondo la denuncia – sono iniziati i problemi: «L'uomo della sicurezza ma ha chiesto il documento e l'ho mostrato – racconta il protagonista dell'episodio - Poi mi ha chiesto di dove sono. E io ho detto dove abito. A quel punto ha insistito, chiedendomi da dove vengono i genitori. Io pensavo ad una semplice curiosità e ho risposto che sono nati in Marocco. Lui ha replicato “Gli africani e i nordafricani non possono entrare”». (La frase, se effettivamente pronunciata, avrebbe per altro un che di grottesco visto che si tratta dello stesso continente).
«Io credevo scherzasse – prosegue lo studente - invece no: ha ribadito che non potevo entrare per le mie origini africane. Ho protestato dicendo che era una discriminazione ma lui mi ha detto: “Vattene”. A quel punto mi sono allontanato e ho chiesto aiuto ai carabinieri che si trovavano nel piazzale della discoteca. Mi hanno identificato, ho spiegato loro la situazione e mi hanno detto di riprovare ad entrare. Sono tornato all'ingresso, dove ho trovato un altro bodyguard, che però ha ripetuto la stessa cosa: ovvero che non potevo entrare perché africano. Ho di nuovo chiesto aiuto ai carabinieri, che si sono presentati con me all'ingresso, ma a quel punto il personale della sicurezza ha cambiato versione, dicendo che per un quarto d'ora non avrebbero fatto entrare nessuno perché c'era troppo casino».
Il sedicenne dice di aver aspettato una buona mezz'ora prima di ripresentarsi, ma con il medesimo risultato: «Mi hanno respinto, questa volta dicendo che non potevo entrare perché avevo creato problemi. Sono tornato per la terza volta dai carabinieri, mi hanno risposto che loro non potevano fare nulla».
Secondo il ragazzo, il tutto sarebbe avvenuto di fronte a numerosi testimoni: «Tra l'altro all'esterno della discoteca c'erano altri giovani di origine africana, anche loro respinti all’ingresso». Anche se, lo dice lo stesso sedicenne, molti altri sono entrati. Il sedicenne respinge al mittente anche la motivazione che avrebbero formulato i bodyguard ai carabinieri, ovvero che fosse ubriaco: «Una bugia. Non fumo e non bevo, non solo per motivi di salute ma anche perché comportamenti contrari al mio credo religioso: sono musulmano».
Lo studente ha affidato ai social network il suo dispiacere e, una volta tornato a casa, ha raccontato l'episodio ai genitori: «Vogliamo andare fino in fondo a questa vicenda – ha detto il papà – è ancora capitato che a qualcuno sia scappata una frase infelice contro di noi, ma una cosa del genere non era mai successa».
Ieri, dunque, padre e figlio si sono recati dai carabinieri ad Arco dove hanno formalizzato la denuncia contro i bodyguard. Il Fanum, al quale abbiamo chiesto un commento sull’episodio, sino alla tarda serata di ieri non ha replicato. (g.f.p.)