Giù l’Irap, la giunta apre a Confindustria
Dopo le proteste, torna il sereno: l’aliquota massima scenderà di un punto per tutti, sgravi progressivi per chi assume
TRENTO. Dopo le bordate della scorsa settimana sul bilancio 2016, torna il sereno tra industriali e Provincia. La giunta è pronta a mettere mano alla manovra - che sarà approvata lunedì prossimo - e in particolare a ridurre l’aliquota base dell’Irap, che aveva scatenato la durissima reazione dei vertici di Confindustria, e a rendere progressivi gli sgravi per le imprese che assumono, togliendo di mezzo la percentuale minima di nuova occupazione (5%) per avere diritto all’azzeramento della tassa.
«Manovra vergognosa», l’aveva bollata il presidente Giulio Bonazzi, assente venerdì all’incontro dove la manovra è stata presentata alle parti sociali. «Miope e sbilanciata, non tiene conto che è la nostra categoria quella che più contribuisce al gettito», aveva accusato il direttore Roberto Busato, provocando una replica immediata del governatore Ugo Rossi («È tempo che le imprese si diano da fare per la competitività, dentro e fuori il Trentino»). Il presidente della Provincia aveva rivendicato di aver costruito una manovra espansiva ed equilibrata, invitando le categorie «a non prendersi la responsabilità di rompere questo equilibrio».
Ieri un lungo incontro durato più di un’ora e mezza tra l’assessore Alessandro Olivi (con il direttore generale Paolo Nicoletti e il dirigente Claudio Moser) e i vertici di Confindustria (Bonazzi e Busato) ha rasserenato il clima. Olivi ha messo sul tavolo i 33,5 milioni di euro a bilancio 2016 per gli incentivi agli investimenti in ricerca applicata, che rispetto al 2015 aumentano anche grazie ai fondi europei, e ha ricordato anche i fondi per il credito d’imposta e i Confidi. Ma soprattutto ha aperto a una modifica sul nodo della discordia, ovvero l’Irap. Gli industriali hanno lamentato, simulazioni alla mano, che le imprese manifatturiere sarebbero penalizzate dall’innalzamento dell’aliquota ordinaria dal 2,3% del 2015 al 3,9% del 2016 (uguale a quella statale). La Provincia ha poi previsto il 2,68% per chi mantiene l’occupazione e l’azzeramento per chi assume oltre il 5%. Percentuale troppo alta per le imprese medio-grandi, ha obiettato Confindustria, che avvantaggia solo i piccoli, ovvero artigiani e commercianti. Di qui l’apertura di Olivi: ridurre l’aliquota standard per tutti (si parla di un 1%, per arrivare al 2,9%) e poi introdurre una progressività dello sconto in proporzione alle assunzioni, evitando di indicare percentuali fisse. Ma i conti devono tornare e i prossimi giorni saranno decisivi per fare nuove simulazioni sul gettito e capire dove recuperare i soldi che mancano.
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