Gardolo, in settanta armati di ramazze puliscono vie e aiuole 

Il comitato «Puli...Amo Gardolo» ha raccolto rifiuti (bici e materassi compresi) da via Sant’Anna al parco di Melta


di Christian Giacomozzi


TRENTO. Si è aperto all’insegna del bel tempo il fine settimana, dopo tante giornate grigie. E il sole invita la gente a uscire: chi per rispolverare la bicicletta, chi semplicemente per godere di un sereno assaggio di primavera. Ma c’è stato anche chi, ieri, ha scelto di spendere diversamente il proprio tempo. Un nutrito gruppo di 70 volontari, infatti, armato di ramazze e bidoni, ha percorso nel pomeriggio le vie del sobborgo a nord di Trento nell’ambito dell’iniziativa “Puli...amo Gardolo”, con lo spirito di ripulire il proprio quartiere dai rifiuti abbandonati sul suolo pubblico che, per l’incuria e l’inciviltà di qualcuno, hanno il solo merito di aumentare il livello di inquinamento. Lo scheletro di una bicicletta, pannolini, materassi si accompagnano a tantissima altra immondizia che il buon senso permetterebbe di smaltire in modo semplice, seguendo la buona pratica di una differenziazione che ciascuno, nelle proprie case, è tenuto a osservare. Forse il marciapiede, l’aiuola, il sottopasso sono per alcuni una via più economica, un modo per risparmiare (cosa? tempo? voglia?), salvo poi trasformare il luogo in cui tutti noi viviamo in una pattumiera a cielo aperto. Se è vero che ognuno di noi produce circa 540 kg di rifiuti in un anno, immaginate cosa ne sarebbe del paesaggio che ci circonda, se accumulassimo, senza smaltirli, i nostri scarti.

«Iniziative come questa dovrebbero essere replicate almeno una volta al mese», ha commentato Patrizio Lucca, uno degli organizzatori. «Ognuno dovrebbe tenere sott’occhio la pulizia del pezzetto di terra che lo circonda: così ci sarebbe una copertura più capillare nello spazio e più costante nel tempo. Altrimenti, tra 20 giorni, siamo daccapo». «La partecipazione è stata ottima - ha continuato Lucca - dai 3 agli 80 anni, italiani e stranieri: i beni comuni sono di tutti. Tutti sono andati via con il buonumore: sapere di aver dato una mano è la più grande soddisfazione per chi fa volontariato». Il territorio di Gardolo è stato coperto pressoché nella sua interezza: dal parco di Melta a Via Sant’Anna, da Via Aeroporto a Piazza Groff, a via Giarette 6 squadre si sono divise i lavori. «Sono gratificata e orgogliosa», commenta Giovanna Viaro, tra gli organizzatori: «Bisogna seminare bene, per ottenere collaborazione. Tanti avevano promesso di venire e hanno rispettato l’impegno. Ma ho visto anche volti nuovi. Con la buona volontà, si ottengono risultati».















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