Funivie Folgarida, slitta il salvataggioAssemblea rimandata a settembre
Il piano di salvataggio non tiene conto della possibile azione di responsabilità nel fallimento della controllata Aeroterminal. E ora il debito della società funiviaria rischia di crescere
TRENTO. Rischia di crescere il debito di Folgarida Marilleva spa. L’assemblea dei creditori che doveva esprimersi sul concordato è stata rinviata al 21 settembre. Il piano di salvataggio in 18 anni della società funiviaria non tiene conto di una voce di spesa potenzialmente alta, ovvero la possibile azione di responsabilità da parte del fallimento della controllata Aeroterminal.
Sostanzialmente, Aeroterminal potrebbe avanzare un’azione di responsabilità nei confronti di Folgarida per la gestione nel periodo in cui la società funiviaria aveva la maggioranza della spa veneziana. Potenzialmente si tratta di una voce di spesa molto alta. Per questo è necessario che il concordato preveda un accantonamento per coprire questo rischio. Visto che non lo prevedeva, il giudice Dino Erlicher ha disposto il rinvio dell’assemblea dei creditori che deve dare il via libera al concordato in costanza di gestione di Folgarida Marilleva spa.
Quindi il via libera al piano di salvataggio slitta al 21 settembre. Per allora tutti i punti poco chiari del concordato dovranno essere chiariti. Intanto sulla testa dei Folgarida arriva un’altra tegola. La perizia commissionata dal giudice Erlicher sui terreni di Aeroterminal a Venezia nell’ambito del procedimento fallimentare di quest’ultima società, ha dato una valutazione abbastanza bassa. Il perito ritiene che valgano addirittura meno dei 70 milioni valutati dalla precedente perizia. Questo perché il mercato immobiliare sta attraversando un pessimo momento.
Quindi gli sforzi del curatore di Aeroterminal Luca Mandrioli per valorizzare al massimo i terreni stanno incontrando molti ostacoli. Questo ha ripercussioni dirette su Folgarida, dal momento che la società funiviaria ha prestato una fidejussione di 40 milioni di euro a copertura dei debiti di Aeroterminal.
Il piano di salvataggio di Folgarida, che quest’anno ha chiuso il bilancio con 25 milioni di fatturato e dieci milioni di utili, prevede che gli azionisti stringano la cinghia per 18 anni, ma assicura anche gli investimenti. L’assemblea dei creditori deve dare l’omologa al concordato in continuità aziendale della società funiviaria della val di Sole. La Federazione della Cooperazione ha già messo a disposizione 10 milioni e mezzo per il 75 per cento della Val di Sole Finanziaria spa. La cordata degli operatori locali Dimeco metterà 3 milioni e mezzo e avrà il restante 25 per cento.
Così alla Cooperazione andrà il 30 per cento della società, il 10 per cento a Dimeco e il 18 alla holding della famiglia Bertoli Valli di Sole, Pejo, Rabbi spa. La finanziaria val di Sole avrà 8 consiglieri su 12, 6 indicati dalla Cooperazione e 2 dalla Dimeco. Tre consiglieri saranno indicati dai Bertoli e uno dalle banche creditrici.
Folgarida chiesto l’accesso alla procedura di concordato preventivo in continuità aziendale secondo il nuovo articolo 62 della legge fallimentare. Si tratta della norma che permette di non interrompere l’attività di società sommerse dai debiti quando vi sia il consenso di almeno il 51 per cento dei creditori. Folgarida ha debiti per oltre 103 milioni di euro. Il bilancio 2008 si è chiuso con una situazione patrimoniale sottozero, cioè i debiti sono superiori al patrimonio netto. Il piano prevede poi la cessione di quasi tutta la quota, il 32 per cento, in Campiglio per circa 24 milioni. A preoccupare sono gli investimenti.
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