Folla immensa nel nome di Iris e di Mara: una fiaccolata per dire no alla violenza
Al parco Nikolajewka, teatro del secondo femminicidio, la toccante fiaccolata promossa dalle comunità parrocchiali (foto M. Festi)
ROVERETO. Al parco Nikolajewka, teatro del secondo femminicidio di Rovereto, quello di Iris Setti, ieri sera 9 agosto alle 21 si è svolta la toccante fiaccolata promossa dalle comunità parrocchiali in nome sia di Iris che di Mara Fait, uccisa a Noriglio: migliaia di luci silenziose, un momento di riflessione dedicato alle vittime, abbraccio ai loro familiari, appello a riunire le comunità ferite e a rafforzare reti sociali: «Il silenzio è il grido più forte per ricordarle e dire no alla violenza».
"Il silenzio - è stato detto al microfono in apertura della manifestazione che ha riunito oltre duemila persone - è il grido più forte per esprimere i nostri sentimenti, in questo momento in cui le nostre comunità stanno vivendo il dramma che sembra ormai quotidiano in tutto il Paese. Episodi che sentiamo ormai quotidianamente nei telegiornali. Episodi che ci lasciano stupiti, spaventati e increduli, ma che sembrano sempre lontani, che non ci riguardano. Invece è accaduto, anche qui, anche noi siamo stati coinvolti.
Il primo pensiero va a Mara e a Iris e alle loro famiglie, vittime di tanta violenza, colpite dal male profondo che attraversa la società.
Questo momento vuole essere un modo per ricordarle, abbracciare i loro familiari, riunire comunità ferite, invocare il rispetto per la vita e allentare le tensioni che alimentano reazioni di violenza".
Poi, prima che la grande massa di persone si mettesse in marcia, un pensiero anche per i familiari di chi ha agito la violenza, e un invito alla comunità a farsi forza per rafforzare le relazioni sociali.
"Dobbiamo anche pensare che accanto a chi ha commesso tali violenze ci sono famiglie - è stato detto - che vivono dolorosamente questi momenti, che rischiano di restare isolate e di vivere in modo ancora più drammatico la solitudine.
Come comunità cristiane abbiamo il dovere di fare un passo avanti, andando oltre la rabbia e la paura. Costruire comunità solide, solidali e attingere alla nonviolenza nelle profondità dei nostri sentimenti e valori personali, coinvolgendo soprattutto i giovani, non significa arrendersi, perdere, rinunciare ma costruire relazioni con chi è in difficoltà, proteggere i più deboli e non lasciare indietro nessuno".
La fiaccolata silenziosa dal parco Nikolajewka si è diretta verso la vicina chiesa di Santa Maria del Carmine.