Fermato dopo il furto, nei guai a 17 anni
Il ragazzo notato dalla Polizia mentre era in centro con un piede di porco: aveva appena rubato un computer al Cerism
ROVERETO. Cosa ci fa un ragazzino a zonzo per la città con un piede di porco in mano nel pomeriggio di una torrida domenica di luglio? La domanda se la sono posta anche gli agenti di una volante del Commissariato di Rovereto che l’altro ieri, attorno alle 18, hanno notato un giovane che, armato del pesante arnese metallico, camminava tranquillamente lungo via Matteo Del Ben. Un comportamento più che anomalo dal momento che a quell’ora la città era pressoché deserta e andare in giro con in mano un piede di porco era senza dubbio il metodo più sicuro per farsi fermare da qualsiasi pattuglia delle forze dell’ordine.
La volante, infatti, s’è subito fermata e gli agenti hanno subito bloccato il ragazzo il quale, intuito d’aver attirato la loro attenzione, ha inutilmente tentato di evitare un incontro che, ne era certo conscio, sarebbe stato per lui foriero di parecchi guai. Tentativo, quello di sottrarsi al controllo, inutile e controproducente dato che il suo atteggiamento ha rafforzato i sospetti della Polizia che, ricevute risposte assai evasive dal ragazzo, hanno deciso di dare una controllata al marsupio e alla borsa che aveva con sè.
Dal primo sono saltati fuori altri arnesi che solitamente vengono utilizzati per lo scasso mentre nella seconda i poliziotti hanno trovato un bel computer portatile della Dell. Dato che il giovane non sembrava molto collaborativo, il personale della volante ha deciso di accenderlo e, dopo pochi secondi, sullo schermo è apparso lo “sfondo” del Cerism, il “Centro ricerca sport montagna e salute” dell’università di Verona. Gli agenti non hanno pensato nemmeno per un istante fosse una coincidenza il fatto che il Cerism abbia sede proprio in via Matteo Del Ben, a poche decine di metri dal punto in cui il giovane era stato fermato. E così, è bastato fare un rapido sopralluogo della struttura per scoprire che una delle porte d’accesso era stata forzata. Non solo: per avere ragione della serratura gli “ignoti” avevano utilizzato un arnese del tutto identico a quello sequestrato poco prima al giovanissimo. I segni lasciati sull’infisso lasciavano pochi dubbi. Nel giro di pochi minuti dal Commissariato è stato rintracciato e contattato uno dei responsabili della struttura scientifica che, arrivato in sede, ha preso atto dell’effrazione e ha formalizzato denuncia e riconosciuto il computer.
L’apparecchiatura ha così potuto essere riconsegnata ai legittimi proprietari. Tutta l’attrezzatura da scasso, invece, è stata posta sotto sequestro.
Il ragazzo, invece, che è straniero e risiede con la famiglia a Rovereto, che ha solo 17 anni ed è incensurato, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trento. Dovrà rispondere del reato di furto aggravato.
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