Famiglie e poveri, ora ci penserà la Provincia

Regione, nell’assestamento l’abrogazione del fondo per i non autosufficienti e dell’assegno al nucleo familiare. Fondo dei vitalizi: stop ai vincoli preventivi


di Chiara Bert


TRENTO. Su famiglie e non autosufficienti la Regione cede il passo alle due Province. Lo prevedono due norme contenute nell’assestamento di bilancio che oggi approda in consiglio provinciale insieme al rendiconto 2015.

Si tratta di due novità importanti che una volta in più spostano sulle Province competenze che prima erano dell’ente Regione. La prima è l’abrogazione (articolo 8) del Fondo di copertura previdenziale per i non autosufficienti. Con il passare degli anni - spiega la relazione al disegno di legge - sono emerse difficoltà a istituire e gestire questi fondi da parte delle Province di Trento e Bolzano e di fatto «l’attuazione della legge regionale ha perso nel tempo la propria natura originaria di carattere previdenziale per assumere finalità assistenziali». Ma c’è anche un problema di risorse regionali che non sono più quelle del passato «e non sono più sufficienti a coprire i costi di gestione delle leggi regionali delegate alle due Province» a causa dei tagli alle entrate. Di qui la necessità di un riassetto delle competenze regionali, che si traduce nell’abrogazione innanzitutto di quelle leggi che di fatto non rientrano più nella competenza della Regione: la quale - si sottolinea - di qui in avanti si occuperà di previdenza, ma non di assistenza che è competenza delle Province.

Per le stesse ragioni, l’articolo successivo abroga la disciplina dell’assegno regionale al nucleo familiare, che impegna risorse per oltre 68 milioni di euro all’anno, suddivisi a metà tra Trento e Bolzano. L’assegno regionale, nato nel 1992 come integrazione all’assegno per le famiglie erogato dall’Inps, negli anni ha assunto anche in questo caso un carattere sempre più assistenziale. Spetterà ora alle due Province, competenti in materia di assistenza, «subentrare alla Regione e provvedere al sostegno delle famiglie andando a potenziare i propri interventi di politica familiare». A Trento Cgil, Cisl e Uil hanno già chiesto garanzie che lo stanziamento di circa 35 milioni venga confermato per i prossimi anni .

Mentre nel caso del fondo per i non autosufficienti, la nuova disposizione scatterà dal 1° gennaio 2017, nel caso dell’assegno alle famiglie la modifica decorrerà dal 1° gennaio 2018, per dare tempo alle Province di armonizzare i propri interventi.

Altra novità che probabilmente farà discutere l’aula: le risorse del fondo per il sostegno della famiglia e dell’occupazione, alimentato dalle restituzioni dei vitalizi, saranno d’ora in poi assegnate alle due Province senza vincolo di destinazione, ovvero senza che i progetti debbano essere approvati dalla giunta regionale come avviene oggi. La garanzia che saranno utilizzate per le finalità previste dalla legge del 2014 sarà garantito dal controllo del Comitato dei garanti.

L’assestamento di bilancio prevede inoltre la creazione del Collegio dei Revisori dei Conti. Nel 2015 le entrate regionali ammontano a 261.870.548 euro, dei quali 225 milioni circa provenienti da entrate tributarie, 20 milioni da entrate extratributarie e 16 milioni per entrate di contabilità speciali. Le spese complessive sono pari a 423.940.135 euro, di cui 148 milioni per spese correnti, 259 milioni in conto capitale e 16 milioni per spese per contabilità speciali. La giacenza in cassa ammonta a 295.910.207 euro. L'avanzo consuntivo della gestione 2015 si chiude con un’eccedenza attiva di 79.033.502 euro. Il patrimonio della Regione ammonta a 1.244.245.317 euro.

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