Fa prostituire la moglie: arrestato

La coppia costretta a scegliere la strada a causa della mancanza di lavoro



TRENTO. Sul marciapiede, alla rotatoria del Bren Center, non c'era tornata volentieri. Aveva smesso di fare la prostituta una decina di anni fa, coronando con un matrimonio il suo personale sogno da Pretty woman. Poi è arrivata la crisi e la vita è diventata sempre più difficile. I soldi per l'affitto non c'erano più ed era sempre più duro mettere insieme in pranzo con la cena. E così la coppia ha scelto - insieme - di fare un salto nel passato e lei è tornata a vendersi a Trento nord. A proteggerla il marito che l'accompagnava tutte le sere e restava in auto vicino, per evitare che qualcuno le desse fastidio. Attenzioni queste che si sono tradotte nell'accusa di favoreggiamento della prostituzione e che, nella notte fra martedì e mercoledì, hanno portato l'uomo in cella. Fra le lacrime della sua «sfruttata», di sua moglie.

I due si erano conosciuti anni fa grazie al lavoro di lei. Poi però era scoppiato l'amore e lei - giovane dell'Est - aveva lasciato la strada e si era sposata. Un amore vero, quello dei due, che è riuscito a superare tante difficoltà e che stava cercando anche di affrontare questa situazione nuova in cui la coppia da marito e moglie si era trasformata in prostituta e protettore. I due erano stati notati più volte. Alle 22 lasciavano insieme la casa in affitto e arrivavano in via Brennero. Qui lei prendeva posto alla rotatoria, lui andava un po' lontano ma non troppo: voleva essere in grado di poter intervenire se lei fosse stata avvicinata da qualche brutto ceffo. Fino all'una restavano lì. Lui ogni tanto le portava qualcosa da bere, qualcosa da mangiare e quindi tornavano a casa.

E sotto casa sono stati fermati martedì notte dai carabinieri del nucleo radiomobile che già stavano controllando la situazione da tempo. E per l'uomo sono scattate le manette per l'accusa di favoreggiamento. Il fatto che lei, la moglie, fosse assolutamente consenziente, non ha nessuna importanza. E non è detto che l'uomo non venga accusato anche di sfruttamento visto che dal lavoro di lucciola della moglie ricavava qualcosa, ossia il necessario per vivere. È stata la donna a spiegare le ragioni del suo ritorno in veste di lucciola. E ha raccontato del posto di lavoro che non si trova (lui è un cinquantenne, le è sulla quarantina) e della difficoltà anche di trovare qualcosa per mangiare. Per non parlare poi dell'affitto: arduo coprire le spese. Insomma una situazione economica difficile che con i veti di crisi di questi ultimi mesi appare ancora più in salita. E da qui la decisione di mettere sul piatto il vecchio lavoro di lei che è tornata a prostituirsi. Ma anche così le difficoltà non sono diminuite. L'ultima notte della strana coppia si è conclusa senza clienti.

L'uomo è stato quindi portato al carcere di Spini in attesa del primo interrogatorio con il giudice che dovrà convalidare o meno l'arresto. La sua posizione è molto delicata visto che il favoreggiamento della prostituzione appare lampante visto l'atteggiamento che è stato registrato dai carabinieri del nucleo radiomobile. Un atteggiamento che equivale a quello di qualsiasi protettore.













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