Erica e Simone: «Al Point per aprire a più giovani»

Lavis, i nuovi volontari del servizio civile impegnati per un anno nella struttura L’obiettivo è far capire che il centro non è solo per chi è in difficoltà


di Daniele Erler


LAVIS. Sono Erica Andreolli (22 anni) e Simone Babbini (27 anni) i nuovi volontari del servizio civile, che lavoreranno al «Point».

Per loro si prospetta una sfida difficile: quella di tentare di cambiare il volto del locale centro giovanile. Riuscire, ovvero, a farlo apprezzare ad un pubblico sempre più vasto; trasformare il centro – che oggi è conosciuto soprattutto (anche se non solo) come luogo d'accoglienza per le persone con difficoltà nel normale inserimento sociale – nella casa di tutti i giovani Lavisani. Non sarà facile, come detto, perché oggi a Lavis c'è ancora il retaggio di un pregiudizio, diffuso ormai da tempo proprio fra gli stessi giovani, nei confronti del Point. Obiettivo del servizio civile è proprio quello di far venir meno l'idea che esso sia solo una sorta di struttura assistenziale (dove si rivolgono persone con determinati bisogni). Erica e Simone partono da questa prospettiva, ed hanno già le idee chiare.

«La volontà – spiega Simone – è innanzitutto di dare nuove possibilità di espressione a coloro che già frequentano il Point». E, quindi, di riuscire ad aprire le porte del centro anche ad altri giovani. Ma come? «Con il contributo fondamentale – commenta Simone – di altri enti ed associazioni, come la scuola elementare, l'Appm, la consulta dei giovani, l'associazione LaVision. Tutte realtà che possono aiutarci a dare una “nuova luce” al Point». «Il nostro obiettivo – aggiunge Erica – è proprio quello di valorizzare la rete, con tutte le altre realtà già esistenti sul territorio». Fare, insomma, del Point (che è una struttura comunale) non solo un centro ampio di aggregazione giovanile, ma anche l'ente che contribuisce, insieme alle associazioni, a portare avanti una serie di progettualità in paese. Tornando ai due volontari, lavoreranno al Point per il prossimo anno. Erica è di Lavis, si è laureata a Rovereto come educatore professionale sanitario, mentre ora studia musicoterapia a Bolzano. Simone, invece, è di Firenze, dove si è laureato in scienze naturali. Da settembre, dopo essersi sposato, si è trasferito a Nave S. Felice, perché in Trentino, è convinto, le possibilità occupazionali per chi ha seguito il suo percorso di studi sono maggiori. Sua moglie ha trovato lavoro alla fondazione Mach; lui, invece, sogna il dottorato, ed intanto il servizio civile è il modo migliore, dice, «per affrontare nuove esperienze».

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