Elemosina con bimbo: denunciata

Rovereto, mendicava in chiesa con il nipotino in carrozzina


Giancarlo Rudari


ROVERETO. Tutti l'hanno vista girare in centro mentre spinge la carrozzina o il passeggino con un bambino e chiede l'elemosina: prova a fermare tutti i passanti, tende la mano, la sua voce si fa mesta e il suo volto rivela una smorfia di dolore soprattutto quando racconta che il piccolo è ammalato e lei ha bisogno di soldi per curarlo. E chi non le le allunga qualche moneta viene ricambiato con borbottii incomprensibili. Dal centro si sposta verso l'ospedale (dove è stata più volte segnalata) e non disdegna nemmeno di entrare in chiesa a chiedere l'elemosina durante la messa. Lo ha fatto, una donna rumena cinquantenne, nella chiesa di S. Caterina: qualcuno le ha allungato qualche spicciolo, qualcun altro invece l'ha tenuta d'occhio fino alla fine della funzione religiosa. E una volta uscita lei è tornata a chiedere soldi, contando sempre sulla pietà per il bimbo malato, mentre il carabiniere in borghese che sedeva sui banchi della chiesa una volta uscito da messa ha chiamato la pattuglia.

I carabinieri sono arrivati, hanno chiesto i documenti alla donna e alla fine l'hanno denunciata per "impiego di minori nell'accattonaggio". E' la prima volta in città che una donna viene denunciata per il reato previsto dall'articolo 600 octies del codice penale, mentre altri accattoni o mendicanti (veri o presunti che fossero) più o meno storpi o zoppiccanti sono stati segnalati in passato all'autorità giudiziaria. E la donna denunciata rischia grosso. Infatti «chiunque - recita il codice penale - si avvale per mendicare di persona minore degli anni 14 o, comunque, non imputabile, ovvero permette che tale persona, ove sottoposta alla sua autorità o affidata alla sua custodia o vigilanza, mendichi, o che altri se ne avvlaga per medicare, è punito con la reclusione fino a tre anni».

La donna non è la mamma del bambino, ma la nonna tanto che i carabinieri hanno chiamato la madre vera alla quale è stato riaffidato il piccolo e nello stesso tempo hanno interessato il tribunale dei minori che ora dovrà valutare se lasciare il bimbo alla madre (quella vera) oppure affidarlo ai servizi sociali. E la malattia del bambino tanto sbandierata per impietosire i passanti e farsi lasciare qualche moneta? Il piccolo, quando è arrivato in caserma con la nonna, era infreddolito tanto da tremare, ma al di là di questo sembra godere di buona salute.













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