Elementari di Massone il mistero della puzza

Da tempo nei locali si avverte un odore forte: ieri un incontro con i genitori Il Comune ha chiesto una consulenza: sotto accusa la nuova palestra dell’istituto


di Gianluca Marcolini


ARCO. I genitori degli alunni che frequentano le elementari di Massone sono sul piede di guerra. Ieri mattina hanno incontrato il dirigente scolastico Lorenzo Pierazzi per discutere in merito ad un problema che sta creando non pochi disagi al normale svolgimento delle lezioni: da qualche tempo – si parla addirittura di mesi – all'interno della palestra della scuola si avverte un odore persistente e poco gradevole, del tutto simile a quello della vernice fresca o della gomma usata.

La puzza, a quanto sostengono i genitori informati dagli insegnanti e ovviamente dai loro figli, è talmente pressante da impregnare, secondo i genitori, i vestiti dei loro bambini. Nella riunione di ieri mattina il dirigente Pierazzi ha ragguagliato le mamme e i papà presenti sugli sviluppi della vicenda. «Ho spiegato loro di essere venuto a conoscenza del problema solo da poco – commenta il dirigente – e di aver subito messo in atto le opportune verifiche contattando l'amministrazione comunale che ha deciso di avviare un monitoraggio sulla salubrità dell'aria che si respira nella palestra». A prendere questa decisione è stato l'assessore ai lavori pubblici Alessandro Betta. «A dicembre il consigliere comunale Ricky Zampiccoli mi ha avvisato che stava circolando voce di un problema alla palestra di Massone – racconta Betta – e così, pur senza alcuna segnalazione formale, abbiamo raccolto tutte le informazioni del caso. Solo successivamente è scattato l'allarme rosso dei genitori ma vale la pena ricordare che i lavori di ristrutturazione della palestra sono terminati ormai da 400 giorni e se il problema era presente già da tempo forse sarebbe stato meglio sollevarlo molto prima. Ad ogni modo abbiamo contattato le varie ditte che hanno lavorato e quelle che hanno fornito i materiali e tutto è risultato perfettamente in regola. I prodotti utilizzati rispondono alle certificazioni più rigorose e le ditte hanno credenziali riconosciute addirittura a livello mondiale, al top nel loro settore. Per non lasciare nulla di intentato, però, abbiamo commissionato alla Fondazione Maugeri, superspecializzata in questo campo, l'incarico per il monitoraggio dell'aria presente nella palestra».

La consulenza costerà alle casse del Comune circa 3000 euro. «Devo essere sincero – prosegue l'assessore – fosse stata casa mia non l'avrei fatto perché sono convinto che non ci siano le ragioni per allarmarsi. Ma quando si parla della salute dei bambini le precauzioni non sono mai troppe».

Le analisi si sono svolte nei primi giorni di febbraio, a porte e finestre chiuse. «In prima istanza i tecnici della Fondazione non hanno riscontrato anomalie – sottolinea Betta – a tal punto che c'è il dubbio che l'odore di gomma possa provenire dai tappeti utilizzati per la ginnastica. Ad ogni modo hanno posizionato i loro sensori e raccolto i dati che ci verranno restituiti entro fine mese; così conosceremo la verità delle cose e agiremo di conseguenza. Se ce ne sarà motivo prenderemo provvedimenti altrimenti saremo stati solamente scrupolosi. Nel frattempo l'attività didattica proseguirà normalmente perché a nostro avviso non sussistono ad oggi gli elementi per chiudere la palestra. Tra l'altro è venuto fuori che da quando i lavori di restauro sono terminati la palestra non è mai stata arieggiata. E considerando che il soffitto è basso risulta facile che l'aria ristagni e quindi si crei cattivo odore».

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