Ecco la riabilitazione cardiologica

Novità per l’ospedale Villa Rosa: già iniziati i lavori per permettere l’apertura con il primo di luglio


di Roberto Gerola


PERGINE. Con il 1° di luglio è previsto il trasferimento a Pergine della riabilitazione di cardiologia. Sarà ospitata al piano terra dell’ospedale Villa Rosa, a sinistra entrando, e andrà a occupare il reparto degenze attualmente vuoto. L’annuncio, per così dire attraverso un cartellone posto all’interno dove sta scritto «lavori di realizzazione del Day Hospital di Cardiologia riabilitativa». Si tratta di un reparto attualmente in essere al “Villa Igea” di Trento.

Trova così una prima attuazione quanto l’assessore provinciale Donata Borgonovo Re aveva affermato qualche tempo fa in occasione della sua visita alla struttura. In quell’occasione aveva parlato di «necessità di riempire gli spazi di Villa Rosa con attività di riabilitazione anche cardiologica». Si tratta di lavori che comportano interventi di adeguamento dei locali per ricavarne ambulatori, studi e altri locali necessari. Si tratta di un primo importante passo tanto necessario (e auspicato) verso un’offerta completa e quindi un ulteriore utilizzo dei grandi spazi disponibili esistenti nel Villa Rosa. Senza nulla togliere a questo ampliamento dell’attività sanitaria, suscita perplessità il fatto che si vada a occupare parte degli spazi destinati alle degenze tanto più al piano terra (oggi le degenze occupano il primo e secondo piano), bloccando così di fatto un possibile aumento delle degenze (le richieste sono sempre moltissime) ora ferme per mancanza di personale.

Ma a quanto è dato da sapere, è in atto un altro trasferimento: “neuropsichiatria infantile” dall’edificio del distretto sanitario (ex neuro - laboratorio di analisi) sarà ospitato al secondo piano del Villa Rosa, quando sarebbe stato più confacente collocarlo al piano terra (a destra entrando) ora con i locali vuoti. Più accessibile al pubblico, sicuramente, visto che gli utenti sono evidentemente mamme, papà e ragazzini. Invece occorrerà far loro utilizzare scale o ascensore per salire al secondo piano.

E qui subentra il terzo trasferimento. In effetti si tratta di una conseguenza del fatto che “neuropsichiatria” andrà al secondo piano. Attualmente, il secondo piano (di quell’ala) è occupato dagli uffici tecnici. Solo locali dove lavorano nove persone, che sembrano destinate a occuparsi più di trasferimenti che altro. Devono lasciare quei locali (dove si sono trasferiti qualche poco tempo fa) per occupare piano terra (a destra, entrando) che come si diceva è vuoto e potrebbe essere utilizzato da neuropsichiatria. Tanto più che gli uffici tecnici non hanno utenti.













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