E su Dellai il «fuoco amico» di Scelta Civica
L’ex governatore trentino: «Nuovo simbolo per le Europee». Ma 16 deputati dicono di no
ROMA. Presentare, sin dalle ormai prossime Europee, «un nuovo simbolo, che metta insieme la nostra esperienza con quella di altri che vogliono stare nel popolarismo europeo senza essere di destra», perché «nel Ppe ci si deve stare in maniera autonoma. Noi non siamo di destra e non siamo conservatori. Si può stare nel Ppe senza essere di destra». l’ex governatore trentino Lorenzo Dellai lancia la proposta, ospite di “Citofonare Adinolfì” su Radio ies, ma 16 deputati di Scelta civica non condividono l’idea del loro capogruppo e chiariscono che «non condividiamo le dichiarazioni di oggi rilasciate - sottolineano - a titolo personale da Lorenzo Dellai, secondo le quali Scelta Civica dovrebbe presentarsi alle elezioni europee nel Ppe sotto un nuovo simbolo che raccolga coloro che vogliono stare nel popolarismo europeo». Anche perché Dellai osserva che «c’è poi da considerare il ruolo che potrà svolgere Mario Monti, se gli verrà richiesto: è una delle personalità più preziose in una fase di crisi dell’idea di Europa».
«C’è una grande area politica da interpretare, dobbiamo essere generosi e superare anche la nostra attuale forma organizzativa», spiega ancora il presidente dei deputati di Scelta Civica. «La discussione in Scelta Civica - garantisce - è avviata, siamo una formazione che è nata solo nel febbraio scorso. Ovviamente - riconosce - ci sono opinioni diverse. Io credo che dobbiamo aprirci, aggregare realtà diverse che con noi cercano un’interlocuzione e entrare nella famiglia del popolarismo europeo». E allora ecco i deputati di Scelta Civica Catania, Cesaro, Cimmino, D’Ambruoso, D’Agostino, Librandi, Mazziotti, Monchiero, Nesi, Nissoli, Oliaro Rabino, Romano, Sottanelli, Tinagli, Vecchio, Zanetti ricordare a loro volta che «Scelta Civica è nata dall’incontro di forze liberaldemocratiche e popolari, unite dallo spirito riformatore e dal desiderio di cambiare il quadro politico del paese, proseguendo il percorso avviato dal governo Monti». «Per questo siamo stati votati da tre milioni di elettori e questa è la strada su cui dobbiamo proseguire. L’identità di Scelta Civica - affermano ancora - non può essere ridotta al solo popolarismo e non è il momento di perdere la nostra identità, nè di abbandonare il nostro simbolo. Bisogna invece insistere nel nostro sforzo riformatore sotto il simbolo che gli elettori hanno votato».