Dellai: Monti a rischio, Pdl irresponsabile

Il governatore: «Serve la riforma elettorale, attuale premio di maggioranza è sproporzionato». La Lega: «Premier a casa»


di Chiara Bert


TRENTO. «Siamo di fronte ad un surplus di irresponsabilità da parte di una larga parte del centrodestra, l’ennesimo colpo di coda di una legislatura travagliata». L’accelerazione della crisi dopo la decisione di Berlusconi di tornare in campo, che potrebbe portare a una caduta anticipata del governo Monti, preoccupa Lorenzo Dellai. Il presidente della Provincia guarda ai prossimi passaggi politici nei panni di chi ne è direttamente coinvolto con il movimento «Verso la Terza Repubblica», di cui è uno dei leader insieme a Montezemolo, Riccardi, Bonanni e Olivero. Incalzato ieri sull’argomento al termine della conferenza stampa di giunta, il governatore ha detto: «La mia opinione istituzionale coincide perfettamente con quella di dirigente politico, il criterio necessario è quello del buon senso. Sono molto preoccupato di quello che è accaduto negli ultimi due giorni. Il capo dello Sato ha giustamente fatto appello a tutte le forze politiche perché prima di andare al voto vengano portati a compimento alcuni provvedimenti importanti che restano da approvare». Si tratta innanzitutto, sottolinea Dellai, dei provvedimenti di natura finanziaria, «occorre approvare la legge di stabilità per quanto sia migliorabile anche dal nostro punto di vista», e della riforma elettorale.

Di fronte al precipitare del quadro politico, il governatore ammette che «a questo punto le probabilità di andare al voto con l’attuale porcellum, sono molto alte. E rischiamo di affrontare una campagna elettorale di forte scontro». Eppure, insiste, «la nuova legge elettorale è uno dei provvedimenti che i cittadini si attendono». Due, secondo Dellai, i punti da modificare: liste bloccate e premio di maggioranza: «Non si può pensare di andare al voto con una sostanziale impossibilità per i cittadini di scegliere i propri rappresentanti e con premi di maggioranza di molto superiori al consenso che i cittadini danno, su questo la Corte Costituzionale si è espressa in modo molto chiaro». Dellai sa bene del resto che la legge elettorale potrebbe influenzare non poco il destino del nuovo movimento di Montezemolo, perché andare alle ezioni con il porcellum significherebbe con tutta probabilità consegnare all’alleanza Bersani-Vendola una solida maggioranza relegando i centristi di Casini e Montezemolo a un ruolo più residuale.

Per ora il governatore dice di guardare «da povero amministratore di montagna a ciò che ribolle nel pentolone romano»: «Sarebbe molto disdicevole se i passi di questi giorni del centrodestra fossero originati, come da qualche parte viene detto, da un ricatto sulla non candidabilità delle persone che hanno subito condanne penali. Nessuno d’altra parte può credere che tutto sia nato dalle dichiarazioni di un ministro» ha proseguito in riferimento a quanto affermato da Corrado Passera sull’inopportunità di un ritorno in campo di Berlusconi. «Se si conferma quest’accelerazione da cupio dissolvi - conclude Dellai - chi ha a cuore l’Italia dovrà avere uno scatto di responsabilità.Chiudere qui la legislatura, con un esercizio di bilancio provvisorio, non è immaginabile perchè significherebbe esporre il Paese nuovamente alla speculazione finanziaria, compromettendo i miglioramenti raggiunti dello spread».

A distanza la replica del segretario della Lega, e vicecapogruppo alla Camera Maurizio Fugatti: «Mentre Dellai è impensierito per il destino del governo Monti, noi ci preoccupiamo per le condizioni economiche di famiglie e imprese messe sul lastrico dalle politiche del governo che sostiene. Per il bene del Paese questo esecutivo deve andare a casa il prima possibile. Si voti la legge di stabilità e poi si sciolgano le Camere. Se intanto si vuole cambiare la legge elettorale lo si faccia, ma sappiamo benissimo che quest’ipotesi non è nel reale interesse dei partiti di maggioranza tanto cari al presidente della Provincia di Trento».

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