Dellai assicura: «La Fornero? Ci sarà»
Nasce un comitato anti-ministro. Il governatore invita a non creare tensioni: «Trento è un luogo dove si discute in serenità»
TRENTO. Fornero confermata, Passera possibile “ripescato”. Il governatore Lorenzo Dellai sgombra il campo dalle voci che si sono inseguite nei giorni scorsi sul forfait anche del ministro del lavoro e welfare e smentisce con forza la teoria che il Festival dell'Economia di Trento “faccia paura” al governo.
«Il ministro Passera - ribadisce seccamente - non ha affatto cancellato la sua presenza per motivi legati a proteste o cose simili, tant'è che stiamo vedendo di recuperarlo in un'altra giornata. La Fornero sarà presente regolarmente: non è concepibile che ci siano defezioni per motivi di proteste. Naturalmente non possiamo escludere che ci siano altre cause di diverso genere».
Nessuna questione di sicurezza pubblica, quindi. «Sappiamo che ci sono problemi in tutto il Paese», puntualizza il governatore. «Io sono intervenuto esprimendo l'auspicio che se ci saranno proteste avvengano in maniera civile: non possiamo accreditare l'idea che Trento sia un luogo dove non si può discutere serenamente. Questo va anche contro l'immagine della nostra comunità. Quanto al diritto di protestare, è previsto dalle leggi: non lo è invece quello di impedire lo svolgersi di una manifestazione».
Il presidente non sembra neppure temere che il gruppo anarchico di Rovereto possa rovinare la festa con qualche azione di disturbo. «Sono cose che riguardano il questore e il prefetto, delle quali sono assolutamente in grado di occuparsi. A maggior ragione dobbiamo ribadire ciò, dopo che alcuni giornali nazionali hanno parlato di ipotetiche piste trentine: da anni ci siamo lasciati alle spalle questa nomea. Non esiste che Trento sia l'epicentro di questi fenomeni».
Intanto un comunicato inviato alla stampa dal centro sociale Bruno annuncia un mobilitazione per sabato 2 giugno, in via Santa Croce, giorno in cui è atteso il ministro del lavoro. Si è costituito per l’occasione un Comitato "Welcome Fornero", che definisce «la settima edizione del festival solo una passerella per questo governo, per le sue teorie liberiste, e per quanti ci propinano le misure di austerità dettate dalla Bce e sostenute dal governo dei tecnici e delle banche come l'unica medicina amara da dover ingoiare per uscire dalla crisi. Ma noi sappiamo che questa medicina dell'austerità e del pareggio di bilancio in Costituzione ha portato la Grecia all'attuale disastro economico e sociale aprendo la strada ai rigurgiti della destra xenofoba, nazionalista e razzista». L’invito è alla mobilitazione dei lavoratori: «Contro questa deriva politica incarnata dalla Fornero - si legge ancora nella nota - diventa necessario l’impegno di tutte e tutti, per costruire un movimento che opponendosi alla cancellazione dell’articolo 18 e dello statuto dei lavoratori, sappia produrre percorsi che mirino ad estenderne i diritti a chi non li ha, perché nessuno possa sentirsi solo. Partendo da qui e da un ragionamento che deve diventare comune possiamo riempire di nuove pratiche e significato la parola “sciopero generale” e bloccare la riforma Fornero». Quale tipo di manifestazione sia prevista non è chiaro. Il neocostituito comitato invita a «portare la nostra determinazione e volontà di lotta in piazza» e a «far sentire al ministro tutta la nostra rabbia contro le sua riforma e contro questo sistema capitalistico». Dalla questura arriva l’annuncio che verranno messe in atto le misure necessarie a garantire lo svolgimento ordinato della manifestazione, che attira da sempre addetti ai lavori ma anche tanti cittadini. Se ci troveremo di fronte a una Trento “blindata” lo sapremo sabato.
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