Delega fiscale, è guerra tra Belluno e Trentino
Il sindaco di Pieve di Cadore Ciotti: «Serve una mobilitazione a difesa della montagna, basta concedere privilegi a chi ce li ha già»
TRENTO. La montagna bellunese dichiara guerra a tutti sul Ddl di delega fiscale (prevede tra l'altro la revisione del catasto) che vedrebbe premiato il Trentino Alto Adige già forte dall'autonomia delle Province di Trento e Bolzano. Il sasso lo lancia il sindaco di Pieve di Cadore (Belluno), Maria Antonia Ciotti, che invita alla mobilitazione la montagna veneta con la 'chiamata alle armì di sindaci, amministratori, imprenditori, sindacati e cittadini. Ciotti ha battezzato l'iniziativa «mobilitazione generale contro le ingiustizie dello Stato nei confronti della terra bellunese», ma le sue invettive sono anche contro la Regione Veneto che «non riconosce le necessità della montagna».
L'attacco allo Stato ed al Governo viene dal fatto che «concede privilegi a chi li ha già - scrive in una nota Ciotti - e dare infatti poi la delega fiscale alle Province di Trento e Bolzano vuol dire far morire dal punto di vista economico la nostra provincia». Per Ciotti «si crea una palese concorrenza sleale, favorendo lo spostamento delle nostre imprese nei loro territori e a noi resteranno i disoccupati. Tra le proposte della Ciotti quella di ricorrere in Cassazione e alla Corte Europea »visto che noi siamo nelle Alpi - conclude - come Trento e Bolzano e visto che l'Europa riconosce l'uguaglianza della montagna».