De Laurentis freddo con Mosna: «Più attenzione da Rossi»

Coalizione delle civiche, Borga verso il sì a una condizione: nessuna lista abbia un richiamo al candidato presidente


di Chiara Bert


TRENTO. È durato un quarto d’ora, martedì sera, l’incontro tra Roberto De Laurentis e Diego Mosna. Un brevissimo faccia a faccia, dopo quello di dieci giorni fa, che non ha affatto avvicinato il leader dell’Associazione artigiani al candidato presidente della coalizione delle civiche. Anzi, se un feeling c’è - in questo momento - vede De Laurentis, che si è fatto portavoce delle istanze di Rete Imprese Italia, decisamente più vicino al candidato del centrosinistra autonomista Ugo Rossi.

Ad ammetterlo è lo stesso presidente degli artigiani, che pure in queste ore sta ben attento a soppesare ogni parola per non sbilanciarsi e non pregiudicare possibili intese future che vedano al centro le richieste messe sul tavolo dalle piccole e medie imprese: fisco più leggero a partire dall’Irap, sburocratizzazione, revisione del ruolo di fondamentali bracci operativi della Provincia come Trentino Sviluppo e di Agenzia del lavoro.

Su questa piattaforma De Laurentis attendeva da Mosna risposte concrete, un’adesione alle richieste e l’impegno a sostenerle in caso di vittoria. «Ma per ora le questioni che abbiamo posto non sono state ancora approfondite», spiega il presidente di Assoartigiani, «in questo momento noto che Rossi dice le cose che dico io sulla ricerca e su altre questioni». Per ora, è la constatazione, il confronto con Mosna si è sviluppato su un altro piano, quello della promessa-offerta di futuri incarichi, che non pare essere stato apprezzato. «Inutile discutere di un ruolo mio personale - taglia corto De Laurentis - io la mia visibilità ce l’ho già e non ho certo bisogno di poltrone e ruoli. Il problema oggi sono le 1500 imprese a rischio e un sistema di sviluppo da cambiare, a partire dalle resistenze dei sindacati che sono fuori dal tempo».

Dalle voci che circolano nei corridoi della politica pare che di offerte De Laurentis ne abbia ricevute più d’una, e da più parti, nei giorni scorsi. Tentativi di corteggiamento nell’auspicio che dai rappresentanti di Rete Imprese Italia (con De Laurentis ci sono Gianni Bort di Confcommercio e Loris Lombardini di Confesercenti) possa arrivare un prezioso endorsement. Sostegno che al momento non c’è, in nessuna direzione. Anche se il presidente degli artigiani non manca di lanciare un messaggio a Mosna&co: «Io non ragiono in termini di “cosa vuoi?”. Per ora ho visto più attenzione da parte di Rossi. Il Patt mi ha chiesto un incontro, non me l’ha chiesto Progetto Trentino». E De Laurentis ha già messo in agenda altri incontri con esponenti del centrosinistra, compreso Lorenzo Dellai che era stato tra i primi a corteggiarlo proponendogli una candidatura nella lista Upt.

Intanto ieri si è riunita la coalizione delle civiche con il candidato presidente Mosna. Il sì della Civica Trentina di Rodolfo Borga e Marco Sembenotti - che ieri in serata ha convocato i suoi organi - è più vicino dopo le rassicurazioni ottenute da Mosna su alcuni punti precisi. Assodato che non ci sarà una «lista del presidente», come lo stesso Mosna ha chiarito nell’intervista al Trentino, la Civica ha chiesto però che nessuna delle altre liste abbia nel proprio simbolo un richiamo a «Mosna presidente», soluzione caldeggiata invece da Insieme per l’autonomia di Gosetti e dall’Udc di Tarolli e considerata un modo per intercettare i voti di Mosna. L’assetto finale della coalizione potrebbe essere composto da 5 liste: Progetto Trentino, Fare, Insieme per l’autonomia, Civica Trentina e Amministrare il Trentino, escludendo quindi i partiti del centrodestra (Lega e Pdl) che hanno bollato Grisenti e soci come «arroganti che si illudono di vincere da soli».

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