Dall'Expo 40 milioni di euro di indotto
Il dato diffuso in occasione della ripaertura del palazzo delle Albere a Trento
TRENTO. L'Expo porterà in Trentino circa 40 milioni di euro di indotto. Lo ha detto l'assessore provinciale all'agricoltura, foreste e turismo, Michele Dallapiccola, presentando gli spazi espositivi a palazzo delle Albere nell'ambito di "Expo in Trentino", progetto che si articola principalmente nell'apertura di due "Concept store Expo", cioè spazi conviviali di presentazione e degustazione delle eccellenze enogastronomiche e delle filiere agroalimentari territoriali e di sei itinerari turistici dedicati alla biodiversità.
La Provincia di Trento, ha ricordato Dallapiccola, ha investito in Expo 1,6 milioni di euro, più 300.000 euro di fondi europei e 200.000 euro raccolti da finanziatori privati. "La nostra proposta è forte e importante, siamo stati presenti fin dall'inizio di Expo presso il padiglione Italia e ci siamo ora per raccontare la nostra capacità amministrativa e la fiducia nel nostro settore agroalimentare. Ma non ci siamo limitati all'esposizione dei nostri prodotti - ha proseguito Dallapiccola - abbiamo cercato di intercettare i visitatori con itinerari tematici e pacchetti turistici che comprendono non soltanto la visita ad Expo, ma anche la prosecuzione dell'esperienza in Trentino, con i suoi musei e i suoi luoghi culturali e gastronomici".
Luoghi culturali come palazzo delle Albere, riaperto al pubblico dopo anni di lavori di restauro, che fino al 30 ottobre ospiterà l'esposizione "Coltiviamo il gusto, tutto il buono dalla terra trentina".
"Crediamo nella cultura e oggi riconsegniamo alla città e a tutta la comunità trentina questa istituzione museale così importante - ha detto nel suo intervento l'assessore provinciale Tiziano Mellarini -. Una struttura del 1500, che fa da contrasto al vicino Muse, luogo di scienza, e alle Gallerie di Piedicastello, luogo della memoria. Un triangolo che va ad arricchire la proposta culturale trentina che noi vogliamo ampliare costituendo un asse con il Tirolo e la Baviera, ma anche verso sud, ad esempio con Verona. La cultura è un motore strategico per guardare al futuro e portare il Trentino nel mondo".