«Da morto? Diventerò un diamante»

E’ una delle possibilità, oltre alla dispersione delle ceneri, offerta dall’associazione Icrem, appena arrivata in Trentino


di Luca Marsilli


ROVERETO. «Io da morto diventerò un diamante». Non è un battuta di dubbio gusto, ma una delle possibilità concrete che si apre per chiunque, ora che con l’approdo anche in Trentino della associazione Icrem (Istituto della cremazione e dispersione delle ceneri) diventa possibile decidere da vivi cosa si vuole che sia fatto delle proprie ceneri una volta defunti.

L’Italia è ancora ai primi passi di una strada che altri Paesi hanno intrapreso ormai da decenni. Ma la scelta della cremazione ha avuto negli ultimi anni un’evoluzione esplosiva, tanto che oggi in Vallagarina circa la metà dei defunti viene cremata. Il punto che si pone ora è però successivo: come trattare le ceneri. E su questo con la legislazione vigente i limiti sono drastici: per scelte diverse dalla conservazione dell’urna in casa o dalla collocazione in un cimitero, serve una dichiarazione ufficiale e riconosciuta di volontà del defunto. Può essere inserita nel testamento (ma la gran parte delle persone muore senza lasciare ultime volontà) ma è una soluzione pochissimo praticata. Qui soccorre la Icrem: associandosi (costo circa 70 euro, e si paga solo il primo anno pur restando associati a vita) si possono lasciare disposizioni precise su tutto: tipo di funerale, chiesa, addobbi floreali. Ma anche, e questo è il punto, sulla destinazione finale delle proprie ceneri: dispersione (in montagna, laghi, fiumi, mare: ognuno può pensare al luogo dove gli piace l’idea di ricongiungersi al «mondo»), custodia affidata a parenti o cimiteri o, addirittura, trasformazione in diamante. E’ la soluzione di gran lunga più costosa, sui 17 mila euro, ma è possibile: c’è una azienda svizzera che tratta le ceneri (alla fine, composte di carbonio) sottoponendole a temperatura e pressione altissime, che le trasformano in un diamante. Ovviamente industriale, come gli zirconi della bigiotteria. Dai resti di una persona si ricava una pietra di circa un carato.

Ma al di là della curiosità di quella che è sicuramente una soluzione estrema, è soprattutto la dispersione nell’ambiente e in luoghi particolarmente amati che diventa possibile. E in altre zone, già frequente: la sede Icrem principale in Italia è quella di Sanremo, ed ha una imbarcazione propria solo per la dispersione in mare. Per quanto riguarda i nostri monti e laghi, o boschi e giardini, è una storia ancora tutta da scrivere, ma in teoria, richieste le necessarie autorizzazioni ai comuni competenti, dal punto di vista legale non dovrebbero esserci limiti. Fondamentale è lasciare una dichiarazione ufficiale da vivi. Che tra l’altro non è superabile nemmeno dalla volontà contraria dei propri cari: esattamente come un testamento, la volontà del defunto è prevalente. L’esecuzione delle sue volontà può essere assegnata a parenti o amici ma anche affidata all’associazione, che in questo caso provvede con propri incaricati.

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