Crossodromo, la rivolta di Sanzeno
Raccolta firme contro il progetto (approvato) del Comune di Coredo
COREDO. In primavera il via i lavori del crossodromo di Coredo e a Sanzeno monta la preoccupazione per l'impatto acustico dell'impianto che in linea d'aria dista poco più di un chilometro dal paese e dalla Basilica dei SS Martiri Anauniesi, uno dei luoghi più venerati della valle. Sono quasi sette gli ettari di bosco sradicati per far posto alla pista su un dosso da cui si gode una vista mozzafiato sul Lago di Santa Giustina e su mezza valle di Non.
Ma a far paura è l'impatto dei rumori che questo impianto provocherà soprattutto a Sanzeno, paese che a differenza di Coredo (che è proprietario del sito e ha portato avanti la procedura fino all'autorizzazione finale) non ha barriere di protezione da erigere. Da questo ragionamento muove la petizione, partita in sordina ma che si sta trasformando in valanga coinvolgendo paesi vicini e che punta a bloccare la realizzazione dell'opera che peraltro il Comune di Coredo, dopo un sofferto iter durato anni, ha già appaltato ad inizio dicembre 2011 all'impresa Plotegher Srl di Carpeneda di Folgaria.
«Esaminando a fondo la pratica abbiamo rilevato cose incredibili che hanno a nostro avviso falsato tutta la valutazione da parte degli organi di controllo. Una su tutte, la mancanza di ogni riferimento, in mappa o sulle ortofoto allegate agli elaborati, alla vicinanza con Sanzeno che si troverà l'impianto ad un tiro di schioppo e senza barriere. Una omissione che ha dell'incredibile», sottolinea uno dei promotori della protesta. E la prova acustica, in base alla documentazione agli atti, sarebbe stata fatta con una sola moto che al massimo di gas sviluppa 96 decibel. «Ma quando le moto a sgommare saranno 40 tutte insieme, quale sarebbe il risultato?», si chiedono a Sanzeno.
Senza contare che l'inquinamento acustico rilevato dagli strumenti, e quello effettivamente percepito dagli orecchi umani sono ben diversi perché il rumore segue l'aria e Sanzeno è quasi sempre sottovento, nel pomeriggio e soprattutto in estate. Parte dunque la raccolta di firme e tra gli interlocutori che il gruppo intende informare già subito c'è l'arcivescovo Luigi Bressan. «Quando verrà a sapere che le funzioni nella basilica di Sanzeno rischiano di avere come colonna sonora le strombazzate di decine di moto in allenamento o in gara credo che avrà qualcosa da dire. Anche un cieco capisce che il nascente crossodromo disturberà, per non dire di peggio, una delle mete più importanti del turismo religioso in valle di Non e in Trentino se si considera che Sanzeno e san Romedio fanno ormai una meta unica.
Ma nessuno nell'iter che ha accompagnato questo progetto ha mai sollevato obiezioni». Preoccupazioni che il sindaco di Coredo accoglie con meraviglia. «Sono anni che si discute di quest'opera, e abbiamo preso tutte le precauzioni anche in vista della futura gestione con attività ridotta nel mesi turistici (luglio e agosto) e rigide fasce orarie in cui la pista può essere accessibile», afferma cercando di disinnescare la nuova protesta che arriva però a cose fatte. Ma a Sanzeno non si rassegnano.