«Crac» Epolis, indagato Rigotti

Il manager trentino nei guai con altri cinque per il fallimento del gruppo



TRENTO. Il manager trentino Alberto Rigotti è uno dei sei indagati nell'inchiesta della Guardia di Finanza di Cagliari sul fallimento del gruppo editoriale Epolis: l'ipotesi è che sia stata compiuta un'evasione fiscale da 9 milioni di euro. Rigotti, 61 anni, aveva rilevato nel 2007 il giornale free press da Nichi Grauso, con l'intento di farlo diventare uno dei big dell'editoria italiana e manifestando l'intenzione di aprire un'edizione anche nel natio Trentino. Il gruppo editoriale Epolis era stato dichiarato fallito il 13 gennaio scorso dal tribunale cagliaritano. Epolis deteneva il 100% della concessionaria per la pubblicità sulle testate del gruppo, PubliEpolis. A Rigotti la procura contesta il mancato versamento di ritenute alla fonte per emolumenti erogati ai dipendenti, quand'era presidente del cda di Epolis. Con lui sono stati denunciati Sara Cipollini, 39 anni, di Legnano, amministratore delegato della società Epolis dimessasi nel 2009; Francesco Ruscigno, 52 anni, noto commercialista di Aversa, nel casertano, già consigliere di amministrazione, incaricato di gestire gli aspetti economico-finanziari del gruppo; Carlo Momigliano, 48 anni, di Milano, già consigliere e ad della PubliEpolis spa; Claudio Noziglia, 48 anni, di Milano, presidente della PubliEpolis; Vincenzo Maria Greco, 66 anni, di Roma, consigliere, vicepresidente del cda dal gennaio 2001 e considerato, anche dalle testimonianze raccolte, il vero "dominus" del gruppo Epolis. Gli inquirenti hanno ricostruito l'organigramma del gruppo fallito. Alla società madre, che controllava la PubliEpolis, sono riconducibili sei società che detenevano quote di Epolis spa: Editoriale gamma srl con sede a Milano, Valore editoriale spa di Milano, Mediapolis S.a., con sede in Lussemburgo, Investimenti editoriali srl con sede a Roma, in liquidazione, presieduta da Ruscigno fino al marzo scorso, Gestioni immobiliari srl, con sede a Napoli, e Managment Engineering Consulting spa, con sede a Torino. Gli omessi versamenti di ritenute alla fonte accertati dalla guardia di finanza per EPolis spa si riferiscono ai periodi d'imposta 2006, 2007 e 2008, anni in cui Rigotti era rappresentante legale della società. Riguardo a PubliEpolis, invece, l'omesso versamento riguarda gli anni dal 2007 al 2009. Oltre che denaro, conti correnti e titoli, agli indagati sono stati sequestrati una casa a Courmayeur, terreni, fabbricati e case (una di 13 vani) nel Comasco, nel Napoletano, nel Barese, nel Milanese e a Santa Margherita Ligure per un valore complessivo di 9 milioni di euro. Nel suo momento di massimo splendore Epolis era arrivato ad avere ben diciotto testate quotidiane: due in Sardegna, e poi quelle di Bergamo, Bologna, Brescia, Firenze, Mestre, Napoli, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza, Milano e Roma (dal 2006), cui si sono aggiunte nel 2008 le edizioni di Torino e Palermo e nel 2009 quella del Friuli. Nell'anno della massima espansione il gruppo, in cui lavoravano 136 giornalisti, dei quali una quarantina nella redazione di Cagliari, dichiarava una tiratura di circa 780mila copie. Poi, complice la crisi, erano arrivate la sospensione delle pubblicazioni e poi il fallimento del gruppo.













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