Crac Aeroterminal, Bertoli patteggia

L’ex patron delle Funivie Folgarida Marilleva ha concordato una pena di un anno e due mesi. Aveva già risarcito



TRENTO. Si è chiusa ieri con un patteggiamento davanti al giudice Francesco Forlenza a un anno e due mesi la storia di Ernesto Bertoli, 74 anni, con le Funivie Folgarida Marilleva spa. Aveva fondato la società negli anni ’60 chiamato in Trentino da Bruno Kessler. L’ha lasciata nel 2010, dopo aver ceduto tutte le sue quote alla curatela fallimentare di Aeroterminal, la società per azioni fondata da Arrigo Poletti per lo sfruttamento dei 16 ettari di terreno fabbricabile nei pressi dell’aeroporto di Venezia. Aeroterminal, però, è fallita dopo essere stata depredata. Poletti e suo fratello Ugo avrebbero prelevato dalle casse della società 49,5 milioni di euro. I due Poletti sono stati condannati da poco in Cassazione. Bertoli, che di Aeroterminal era presidente, era accusato di concorso in bancarotta fraudolenta documentale e per distrazione. Ieri ha preferito patteggiare la pena tramite il suo difensore Bonifacio Giudicendrea. Aveva già risarcito il fallimento Aeroterminal consegnando il suo pacchetto di azioni con le quali controllava le Funivie Folgarida Marilleva. Il valore di quelle quote non è quantificabile, visto che la società è in concordato, ma comunque si tratta di svariati milioni di euro, visto che le Funivie si stanno riprendendo e stanno macinando utili. Bertoli aveva ceduto al fallimento, rappresentato dal curatore Luca Mandrioli, anche una serie di crediti nei confronti delle stesse Funivie e di altre società per compensi da amministratore. Con il patteggiamento di ieri, Bertoli chiude la vicenda penale.

Ieri ha anche patteggiato sei mesi uno dei sindaci di Aeroterminal, Flavio Torrini, 72 anni. L’accusa nei suoi confronti era di bancarotta semplice. Prima di patteggiare, ha risarcito il fallimento con 520 mila euro. 370 mila euro in contanti e gli altri costituiti da crediti nei confronti di varie società, tra le quali Valli di Sole Pejo e Rabbi spa e Funivie Folgarida Marilleva spa, per compensi come sindaco.

Dopo la condanna dei due fratelli Poletti, i pm Pasquale Profiti e Alessia Silvi avevano chiesto il rinvio a giudizio per altre sei persone. Uno aveva già patteggiato in precedenza.Si tratta di Loris Todesco, 41 anni, ex direttore generale e membro del consiglio di amministrazione di Atv. L'accordo fra le parti è stato raggiunto su una pena a un anno e 4 mesi. Un po' diversa la posizione dei restanti tre, ossia Giovanni Renzi - che aveva fatto parte sia delle funivie che del consiglio d'amministrazione di Atv - Enrico Pezzi, ex presidente del collegio sindacale di Atv e Luca Galassi che faceva parte del collegio sindacale. Per loro la possibile strada del patteggiamento è subordinata ad un risarcimento che non è stato ancora definito. Per tutti il reato contestato era quello di bancarotta. Pezzi e Galassi non hanno ancora trovato l’accordo sul risarcimento e per questo la loro udienza è stata rinviata in ottobre.

Il crac di Aeroterminal sotto un debito che superava i 200 milioni di euro, aveva rischiato di affossare anche Funivie Folgarida Marilleva che detenevano il pacchetto azionario più consistente di Atv dopo l’uscita dei Poletti. Secondo l’accusa gli amministratori e i sindaci non avrebbero vigilato a sufficienza sui due fratelli, tanto che questi nel giro di poco tempo avrebbero prelevato quasi 50 milioni di euro dalle casse della società. Così quello che doveva essere un sogno da quasi 500 milioni di euro. Un maxiprogetto per sviluppare un’area strategica unica in Italia, si è trasformato in un incubo che ha coinvolto centinaia di trentini che avevano investito i loro soldi nell’avventura veneziana. Soldi che non rivedranno mai più.

(u.c.)

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