Consiglio, «lotta» all'ostruzionismo

Dall'Upt prove di cambio del regolamento: «Iniziamo a ragionarci»


Luca Petermaier


TRENTO. Archiviato (salvo sorprese) l'ostruzionismo sulla riforma della protezione civile con il promesso ritiro di tutti gli emendamenti delle minoranze, si apre dentro la maggioranza (e in particolare dentro l'Upt, partito del presidente) il dibattito sulla modifica del regolamento d'aula per evitare in futuro quelli che Dellai ha più volte definito «ricatti inaccettabili». «Sono pronto a mettere in campo anche iniziative di emergenza pur di non sottostare per i prossimi tre anni ai ricatti delle minoranze». Così si era espresso il presidente Lorenzo Dellai qualche giorno fa, in una intervista al Trentino nel momento più delicato della trattativa sulla legge di riforma della protezione civile. «Trovo allucinante - ha detto il presidente - che la logica della applicazione del vecchio regolamento che le minoranze spesso richiedono sia solo impeditiva delle legittime aspirazioni della maggioranza di fare le leggi anziché legata ad una capacità propositiva di queste minoranze. Temo che queste siano solo le prove generali di un atteggiamento ostruzionistico che rischia di paralizzare il Trentino. Inserire una possibile fiducia come avviene a livello nazionale? Non spetta a me decidere. Di certo, però, non posso accettare che la maggioranza resti ostaggio della minoranza per colpa di due o tre persone e della loro smania di visibilità».  Oggi sul tema ritorna anche il capogruppo dell'Upt Giorgio Lunelli, fedelissimo del governatore e al quale - spesso - lo stesso Dellai affida il compito di «tastare» il terreno rispetto a importanti scelte politiche. «Premetto - spiega Lunelli - che ritengo assolutamente impraticabile procedere ad una modifica del regolamento in questa legislatura. Ci troveremmo subissati di emendamenti ostruzionistici con la paralisi di ogni iniziativa. Questo, però, non significa che - come ho già detto - non si possa iniziare un ragionamento in questo senso. Oggi - ragiona Lunelli - non esistono più realtà parlamentari che possano sopportare l'empasse che abbiamo subito noi in questi ultimi giorni. Lo stesso presidente leghista Zaia ha auspicato, per il Veneto, l'introduzione del voto di fiducia come avviene in Parlamento. Detto ciò, ritengo vi sia oggi l'assoluta necessità di adeguare la strumentazione della nostra autonomia alle nuove competenze. Non sarebbe una modifica pro-Dellai, ma in favore dell'efficienza di tutto il sistema».













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