Confusione tra i sindaci sullo stop alle opere 

Nervosismo in Consiglio delle Autonomie, ma Fugatti replica: «Dobbiamo aiutare i territori in crisi»



TRENTO. Il blocco, o quasi blocco, delle opere pubbliche rischia di spingere i sindaci del Trentino sull’orlo di una crisi di nervi. O di confusione. Una confusione che ieri pomeriggio è esplosa in seno al Consiglio delle Autonomie. Il presidente della Provincia Maurizio Fugatti non c’era. Al suo posto l’assessore Achille Spinelli e con lui la dirigente del Servizio Autonomie locali della Provincia Valeria Placidi che ha cercato di chiarire i dubbi dei sindaci, a partire dal primo cittadino di Riva Adalberto Mosaner.

Il sindaco di Pergine Oss Emer ha informato i colleghi di aver parlato martedì con il presidente Fugatti: «I Comuni stanno elaborando i bilanci con un lavoro di programmazione. Il presidente mi ha detto "continuate ad operare, non c'è nessun blocco dei finanziamenti". Occorre trovare un'altra soluzione, perché non trovare un'altra modalità di finanziamento per il Not? A questo punto aspettare 9 o 10 anni cambia poco». La dirigente del Servizio autonomie locali Valeria Placidi ha chiarito che «sulle opere comunali non ci sono indicazioni da dare ai Comuni. Ci sarà un ragionamento complessivo». E, a margine, ha aggiunto: «La sospensione riguarda le nuove assegnazioni, i finanziamenti non concretizzati su dei progetti. Se dovesse esserci in futuro, si farà una valutazione accurata e i sindaci saranno informati».

Dal canto suo, il presidente Fugatti, di ritorno da Cavalese dove è andato per salutare le prime nate del punto nascita, invita i sindaci alla solidarietà con i territori che hanno subito danni ingenti dall’ondata di maltempo: «Possiamo sbloccare anche le opere per cui non c’è ancora l’assegnazione nel momento in cui c’è la necessità da parte dei comuni e nel momento in cui, nelle prossime settimane o mesi, troveremo le risorse per farlo. Stiamo attendendo di sapere quanto il governo darà ai territori e quanto noi dovremo finanziarci per coprire i danni». Fugatti spiega che non c’è nessun blocco totale delle opere pubbliche anche se ai dirigenti nelle scorse settimane era stata inviata una circolare che parlava di sospensione di piani, programmi e altri documenti dai quali possano derivare impegni di spesa e anche la pubblicazione di bandi gara per opere pubbliche: «Non c’è nessun blocco totale, la circolare era prudenziale. Poi, però, c’è l’invito ai sindaci, anche quelli che non hanno avuto danni sul loro territorio, a capire che in altre zone i danni ci sono stati e sono stati pesanti. Non è che possiamo far finta di nulla. Ci sono valli del Trentino in ginocchio che si sono rialzate con le loro forze e quello che stiamo facendo, lo stiamo facendo per tenere in piedi questi territori. Dopodiché non lasceremo nessuno a piedi, le loro opere avranno le risorse necessarie, forse potranno essere ritardate di qualche mese, ma le faranno. Ci diano il tempo di gestire l’emergenza. Abbiamo già dato 25 milioni per le somme urgenze ai territori che sono in crisi e abbiamo 70/80 milioni di danni subiti dai privati. Le opere sono confermate, ma bisogna avere il tempo di gestire l’emergenza. Capisco che ci sono territori che l’emergenza non ce l’hanno. E non ci saranno preferenze nell’assegnazione delle opere. Se c’è un’opera da bloccare ad Avio, la si blocca. C’è gente che non ha più la casa in giro per il Trentino e strutture alberghiere con forti danni che devono riaprire».















Scuola & Ricerca

In primo piano