Concessione A22, incontro a Roma
Ugo Rossi e Arno Kompatscher hanno avuto un colloquio con il ministro Graziano Delrio.
TRENTO. Nuovo incontro e ulteriore passo avanti stamani a Roma per il rinnovo della concessione A22. Il tema è stato al centro del colloquio che il governatore del Trentino, Ugo Rossi ha avuto assieme al collega altoatesino Arno Kompatscher con il ministro Graziano Delrio.
"Un confronto utile - commenta il governatore trentino - perché rappresenta un altro importante step sul tema della concessione dell’A22, e che è partito dall'analisi delle perplessità sollevate dalla Commissione europea alla proroga ad Autostrada del Brennero: la conferma che il Governo sta facendo sul serio - commenta ancora Rossi - e siamo fiduciosi nel raggiungimento del risultato che attendiamo da tanto tempo. Durante il colloquio è stata infatti ribadita la volontà reciproca di giungere ad una soluzione positiva della vicenda, che vede protagonista non solo un corridoio fondamentale nelle politiche di mobilità internazionali ma gli stessi territori che da tempo sono impegnati su questo grande progetto all'insegna di un approccio innovativo e responsabile".
Nello specifico, si è deciso di valutare l’ipotesi di una concessione in house: in altri termini, si tratta di una formula secondo la quale, in base al principio di collaborazione fra amministrazioni pubbliche, il Ministero affida agli enti locali, e per essi a una impresa in house a totale partecipazione pubblica, una concessione che preveda impegni specifici, in conformità con l’ordinamento comunitario. E’ stato dato il via quindi al lavoro per una bozza di intesa tra Governo e Regione Trentino Alto Adige da stilare nelle prossime settimane.
"Come sempre - commenta Ugo Rossi - abbiamo trovato nel ministro Delrio un interlocutore attento e sensibile alla nostra richiesta di appoggiare questa soluzione anche a livello UE. Si tratta tra l'altro di una soluzione che avrebbe ricadute importanti sul territorio. La concessione A22 ad Autostrada del Brennero, infatti, garantirebbe l’immediata disponibilità del “fondo ferrovia”, pari a oltre mezzo miliardo di euro, e la prosecuzione degli accantonamenti utili a finanziare la costruzione del tunnel di base e delle tratte d’accesso. Vi sarebbe inoltre la certezza di poter proseguire nell’opera già avviata di tutela delle zone attraversate dall’autostrada con una serie di interventi anti-inquinamento che prevedono sia la realizzazione di infrastrutture come, ad esempio, le barriere anti-rumore, sia l’introduzione dei limiti di velocità dinamici: si tratta di un passaggio-chiave alla luce del delicato equilibrio paesaggistico ed ecologico dell’arco alpino."