«Con Cuperlo non sarà un partito personale»

Primarie Pd: l’ex segretario Fgci in Trentino deve rincorre anche Civati Froner: «Lui farà il segretario del Pd, non punta alla premiership come Renzi»


di Chiara Bert


TRENTO. Nelle assemblee dei circoli ha raccolto 239 voti, il 29,8%, e a due giorni dalle primarie del Pd di domenica per scegliere il nuovo segretario, Gianni Cuperlo in Trentino si trova a dover recuperare terreno anche su Pippo Civati, a sorpresa secondo (seppur di poco, 243 voti) dopo la consultazione degli iscritti. Una gara in salita, non se lo nascondono i sostenitori del deputato ultimo segretario dell Fgci. Matteo Renzi è già dato come vincitore, tutto sembra giocarsi sulle dimensioni della vittoria: ce la farà al primo turno o sarà costretto al ballottaggio in assemblea? E se ce la farà, con quale percentuale e dunque quale forza da futuro segretario? Molto dipenderà anche da quanti andranno domenica ai gazebo: un’alta partecipazione, sopra i 2 milioni di elettori, potrebbe avvantaggiare Renzi.

«Rispetto alle altre volte sento un minor interesse, la tensione è soprattutto tra i militanti e gli addetti ai lavori», ammette l’ex deputata Laura Froner, che guida la lista trentina a sostegno di Cuperlo per l’assemblea nazionale (dietro a lei Giuseppe Ferrandi, Rachele Lorandi, Sacha De Carli, Maria Flavia Brunelli, Bruno Dorigatti, Cristina Casagrande, Alessandro Branz). «Forse si paga la stanchezza di tante elezioni ravvicinate, in Trentino ancora di più, forse per molti è sempre più difficile coltivare la speranza nel cambiamento. L’importante per noi è che vada a votare chi è legato al Partito democratico, perché domenica si vota per il segretario del Pd».

Ed è su questo punto, la posta in gioco, che i cuperliani accusano Renzi di ambiguità: «Lui usa la segreteria del Pd come trampolino di lancio per la premiership, Cuperlo ha già detto che il suo obiettivo è fare bene il segretario e nella sua proposta c’è una chiara distinzione tra partito e istituzioni, quella che è mancata e che abbiamo pagato fin troppo», fa notare Laura Froner.

Primo obiettivo, dunque, il rilancio del partito: «Non deve diventare un comitato elettorale permanente, che consulta la base solo in occasione delle elezioni - osserva l’ex deputata - e non deve essere il partito personale del leader come nella logica di Renzi. Dovrà essere stimolo per chi governa». E qui arriviamo alle sorti del governo Letta: «Sappiamo che non è il governo ideale, ma il 2014 può essere l’anno della svolta proprio perché non ci sono più le larghe intese con Berlusconi che ci hanno tenuti bloccati sull’Imu. Ma per riuscirci serve un Pd forte. Civati, lo ha dichiarato, vuole buttare tutto all’aria il prima possibile. Renzi usa la tecnica degli aut-aut. Cuperlo e noi con lui siamo invece convinti che il Pd debba fare da pungolo per una svolta riformatrice del governo, ricordandoci sempre che Letta è uno dei più alti dirigenti del nostro partito».

Quanto a Cuperlo, dall’inizio di questa campagna per le primarie si è portato dietro lo stereotipo di essere il candidato della nomenklatura ex Ds, con uno sponsor particolarmente ingombrante come Massimo D’Alema. «Uno stereotipo che non ha ragion d’essere», ribatte Froner, «oggi ci sono più vecchi esponenti del partito sul carro di Renzi». E Fabiano Lorandi, segretario Pd di Rovereto, rincara: «Tra i sostenitori della mozione Cuperlo ci sono molti giovani, che sono anche nella lista trentina per l’assemblea nazionale». Il nuovo dunque non sta con un solo candidato. La scelta agli elettori Pd, domenica.

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