Comune, all’appello mancano 16 milioni
La giunta al lavoro sul bilancio. E Miorandi accusa: «Siamo strangolati dallo Stato perché non possiamo accendere mutui»
ROVERETO. Hanno provato a farli e rifarli, ma alla fine i conti non tornano. O meglio non tornano quei 16 milioni di investimenti ai quali l’amministrazione comunale dovrà rinunciare per il prossimo anno. E se alle spese in conto capitale (gli investimenti, appunto) si aggiungono le spese in conto corrente (quelle per far funzionare la macchina amministrativa e tutti i servizi che eroga) che saranno tagliate per quattro milioni di euro, il conto è presto fatto: Rovereto dovrà rinunciare a 20 milioni di euro sul bilancio di previsione per il 2013. Una cura dimagrante da far invidia (si fa per dire) al grande dietologo Herni Chenot nei suoi centri di trattamento. Una cura dimagrante che fa imbufalire il sindaco Andrea Miorandi e i suoi assessori che ha riunito anche ieri per l’ennesima giunta straordinaria in vista della definizione del documento contabile da sottoporre poi alla commissione bilancio e finanze e al consiglio comunale.
«I Comuni virtuosi come Rovereto, con il patto di stabilità, sono strangolati. Ad un’amministrazione come la nostra che in passato non ha fatto debiti, lo Stato ci impedisce di accendere dei mututi e questo ovviamente penalizza gli investimenti del Comune con riflessi negativi su tutta l’economia. Per il prossimo anno - spiega il sindaco - stiamo ragionando su cifre risciatissime che non liberano investimenti per la città. E le conseguenze, è inutile negarlo, si faranno sentire sia per quanto riguarda le opere che non vorremmo programmare sia per chi avrebbe potuto beneficiarne, e parlo di imprese locali, per rimettere in moto l’economia».
E allora ecco che sindaco ed assessori stanno valutando meccanismi che «permettano di finanziare opere pubbliche perché la stretta ci costringe a tagli pesanti in piena contraddizione con il momento che dovrebbe indurci a fare investimenti». Tagli, limitature, riduzioni di spesa, rinvio di interventi... per sindaco e assessori sono diventati un incubo alle prese con i singoli capitoli di spesa per cercare di salvare il salvabile. Andrea Miorandi non vuole sentire parlare di taglio di investimenti per 16 milioni quanto piuttosto «di opere che non riusciamo a finanziare...» E cosa non riuscirà, allora a finanziare il Comune per il 2013? «Diventa sempre più difficile programmare il futuro. Tagli ne faremo sugli acquisti per gli uffici , rimanderemo qualche investimento, siamo costretti ad abbassare il valore degli immobili che l’amministrazione vuole alienare... Secondo una mia ipotesi - conclude il sindaco - andremo avanti con i lavori per lo Zandonai, si procederà alla realizzazione del polo scolastico all’ex Alpe, verrà sistemata la viabilità sulla statale con l’eliminazione dei semafori e la realizzazione di rotatorie così come si procederà alla riqualificazione di via Benacense».
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