Commercio, nei Sait si lavora anche a Santo Stefano
Scelta «inconsueta» per la grande distribuzione della cooperazione, ma non solo. I dipendenti: «Non abbiamo avuto molta scelta...»
TRENTO. Con l'apertura di alcuni negozi il 26 dicembre, è sfatato anche il tabù della chiusura del giorno di Santo Stefano. Sorprende che a farlo per primi ci siano tutti i punti vendita del Sait, ovvero che sia la cooperazione a far lavorare in un giorno parificato ad una festa religiosa i propri dipendenti per i quali, a quanto pare, non c’è stata molta scelta per i responsabili di filiale che, a loro volta, hanno dovuto scegliersi una squadra.
Comunque sia andata, l’apertura è prevista dalle 8,30 alle 12,30, con tutti i servizi dei giorni feriali, compreso il pane fresco. La stessa scelta è stata adottata dal Gruppo Eurospar, che in città alzerà le saracinesche solo nel nuovo punto vendita di via Manci. Mentre i Supermercati Poli resteranno aperti unicamente nei centri turistici, chiusi invece Pam e Lidl sia a Trento che a Civezzano.
Anche questa apertura è figlia della liberalizzazione ed è una scelta che farà clamore, come non succede più per la domenica, ormai diventata una giornata nella quale si può tranquillamente fare la spesa. Addio al pane doppio e perfino triplo; addio alla spesa del sabato ma questo si può anche capire per via delle diverse esigenze derivanti da un mondo del lavoro dagli orari sempre più caotici. E se da una parte può far piacere mettere in tavola anche il 26 il pane fresco; dall'altra si va a colpire una tradizione delle famiglie italiane già divise tra chi preferiva il cenone della vigilia, al pranzo di Natale. Ma a Santo Stefano c'era spazio per la giornata in famiglia o per un'ospitata dei parenti, rimasti fuori dal giro cenone – pranzo. I dipendenti del Sait non l'hanno presa bene e con la garanzia dell'anonimato, fanno notare che si è trattato di una specie di “precetto”: «Ci hanno costretti, anticipando qualsiasi possibilità di dialogo».
Per altri quello di Santo Stefano era un giorno di riposo necessario dopo la tirata che ormai dura per tutto il mese di dicembre e che si concluderà solo dopo capodanno. «Ci meraviglia anche che ad iniziare le aperture del giorno di Santo Stefano, sia stata proprio la cooperazione trentina tradizionalmente cattolica che già si era smentita con l'apertura domenicale».
Va anche rimarcato, tuttavia, detto che se Trento vuole giocarsi il ruolo di città turistica, non può farlo con i negozi chiusi ed in quest'ambito anche i supermercati giocano un ruolo importante nel mettere a proprio agio il turista. Ci sarebbe da discutere sull'apertura dei punti vendita periferici, ma per giustificarla è sufficiente la vicinanza con hotel o centri commerciali.
Per tutta la giornata abbiamo cercato di conoscere le motivazioni ufficiali che hanno fatto decidere alla direzione del Sait, questa “prima” delle aperture, ma non abbiamo ottenuto risposta. L'effetto novità c'è, in una città che sarà a ancora popolata di turisti richiamati dall'apertura prolungata del Mercatino di Natale bisognerà vedere se saranno elementi in grado di portare un beneficio tale da giustificare i costi, sia economici che di qualità della vita dei dipendenti, necessari per quattro ore d'apertura.