Comitati e nuclei, parte la sforbiciata
In tutto sono ben 120 micro-organismi di "valutazione": la Provincia ha cominciato a ridurne i componenti per risparmiare in gettoni.
TRENTO. Poco meno di 2 milioni di euro se ne vanno ogni anno per pagare i gettoni di presenza e i rimborsi spese della miriade di organi collegiali (dai comitati ai vari “nuclei”) di cui la Provincia si avvale per l’attività amministrativa. In tutto 120 micro organismi chiamati a pronunciarsi su tutto. Ma da oggi è iniziata l’opera di taglio promessa dalla giunta.
La sforbiciata ha preso corpo nella seduta della giunta di venerdì scorso quando l’esecutivo ha approvato un regolamento che inizia a disciplinare con nuove direttive alcuni comitati e nuclei. «Un primo passaggio - spiega il segretario della Provincia Ivano Dalmonego - al quale seguirà entro l’anno un nuovo intervento che dovrebbe poi andare a regime nel 2012 con la completa riorganizzazione del settore pubblico».
Passa da quattro a cinque esperti il nucleo di valutazione dei dirigenti, organismo chiamato a dare le pagelle ai vertici dell’amministrazione provinciale e in passato oggetto di critiche per i costi di gestione, giudicati eccessivi.
Altri due comitati che passano sotto le forche del contenimento della spesa sono quelli per lo «sviluppo provinciale» e quello per la «qualificazione della spesa pubblica». Quest’ultimo viene ridefinito stabilendo che può essere composto da un massimo di sette componenti, scelti nel limite massimo di quattro tra persone esterne alla Provincia. Viene stabilito che il comitato può essere integrato per periodi determinati da componenti esperti delle materie di interesse delle ricerche stesse.
Il comitato per lo sviluppo provinciale sarà composto da otto persone, scelte nel limite massimo di cinque tra persone esterne alla Provincia.
Questo è solo un assaggio di ciò che attende la macchina amministrativa e organizzativa della Provincia di Trento a partire dal 2012. La riduzione della spesa di funzionamento è stata indicata nel 10% dal presidente Lorenzo Dellai, una sfida ambiziosa che - se vinta - dovrebbe consentire a regime un risparmio di ben 120 milioni di euro, tutti soldi da riorientare negli investimenti sulla crescita.
La sforbiciata - come detto - riguarderà anche i comitati, sottostrutture che Piazza Dante utilizza per scopi organizzativi. Organismi a volte indispensabili ma, a volte, assai inutili, almeno in apparenza. Ma la domanda che questo giornale (già un anno fa) aveva posto al termine di un servizio sui comitati provinciali è la seguente: ne servono davvero così tanti? Facciamo qualche esempio: il Comitato per la qualificazione della spesa pubblica alla Provincia fa spendere 115 mila euro. Il Comitato legislativo costa 80 mila euro. Avendo molte risorse da spendere la Provincia si è dotata anche di un (costoso) Comitato tecnico consultivo in materia di finanza. Tra i comitati dai nomi più curiosi c’è, ad esempio, quello per la sicurezza alimentare che - a dispetto del nome - costa parecchio: 25.400 euro. Ma la Provincia di Trento spende assai anche per far valutare il proprio sistema educativo: 71 mila euro al relativo comitato.