l'ex sloi

Clochard morto, il sindaco: "Una ferita per la città"

La vittima, Marius Barcea di 23 anni, nell'aprile del 2014 era stato ferito gravemente in un incidente ferroviario



TRENTO. "Quel che è accaduto martedì sera all'ex Sloi è una ferita per la città di Trento. Ci dispiace che la vita di quel ragazzo abbia avuto una fine così tragica, che i tentativi di aiutarlo nel passato non siano andati a buon fine". Così il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, commenta quanto avvenuto la scorsa notte nell'area ex Sloi di Trento nord, cioè la morte di un giovane senzatetto, Marius Barcea, nell'incendio della baracca dove viveva.

"Il protagonista, un ragazzo di 23 anni, era conosciuto - spiega l'amministrazione comunale - dai Servizi sociali del Comune. Il giovane si era rivolto agli uffici nell'aprile dello scorso anno: in gravi condizioni di salute in seguito a un incidente (era stato investito da un treno), aveva chiesto un aiuto economico per il rimpatrio. Grazie al fondo per la solidarietà responsabile della Caritas, gli era stata consegnata la somma necessaria a tornare a casa. Dopo qualche tempo il ragazzo era tornato nuovamente a Trento, cosa non insolita perché il pendolarismo tra l'Italia e la Romania per le persone di etnia Rom è del tutto normale".

"La piccola comunità che vive all'ex Sloi è monitorata costantemente dai Servizi sociali e dagli agenti della polizia municipale. Sono numerosi i sopralluoghi fatti nell'ultimo periodo, numerosi anche i tentativi di recuperare a una vita dignitosa gli inquilini delle baracche".

"Il più delle volte però - prosegue il Comune - gli aiuti proposti, per esempio l'accoglienza notturna, non vengono accettati. Questo avviene anche quando si tratta di persone in condizioni di particolare fragilità e difficoltà: solo per fare un esempio, un anziano gravemente malato, ricoverato in ospedale, qualche tempo fa ha firmato per essere dimesso e per tornare a vivere nella propria baracca. Del resto, come appurato dagli stessi operatori dei Servizi sociali, nel loro paese d'origine le condizioni di vita non sono molto diverse, anzi spesso sono addirittura peggiori, perché l'emarginazione è, se possibile, ancora più forte".

Sulla vicenda interviene anche la  Lega Nord Trentino con una nota: "Abbiamo sempre denunciato sia in Comune sia in Circoscrizione la presenza di residentì abusivi alla ex Sloi che portano all'interno dell'area, sia da via Maccani, sia dall'accesso dal Magnete, attraverso la ferrovia, materiale di vario genere a cui durante la notte viene dato fuoco, generando un fumo denso che si espande e crea un effetto nebbia densa e puzzolente che toglie la visibilità alle strade adiacenti l'area e soffoca i residenti che avessero le finestre aperte o circolassero durante la notte.  L'amministrazione sapeva e sa fin troppo bene cosa accade all'interno dell'area e quante persone vi vivono e che quindi la responsabilità di quanto accaduto deve ricadere sulla stessa. Non possiamo più tollerare simili situazioni di degrado ed insicurezza nella nostra città".













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