Cles piange la scomparsa di Mario Stablum 

Il cordoglio. La comunità nonesa in lutto per la perdita di uno dei grandi protagonisti della vita sociale e politica degli ultimi anni: ex consigliere comunale e difensore delle amate montagne


Giacomo Eccher


Cles. «Uno spirito libero, uno dei volti più popolari di Cles che se ne va!». E’ unanime il cordoglio nel capoluogo noneso per la scomparsa, improvvisa, di Mario Stablum, deceduto l’altra sera mentre si trovava con la moglie in visita alla figlia che abita nel Friuli Venezia Giulia.

Nato a Commezzadura nell’ottobre del 1940, ha vissuto tutta la sua vita a Cles dove era arrivato giovanissimo. Imbianchino di professione e politico fin da giovanissimo, per decenni a Cles e in valle di Non si è identificato con la destra ma senza estremismi, prima con l’Msi e poi con An. Eletto in più tornate in consiglio comunale, nella seconda amministrazione Osele (2005 – 2009) la sua lista, anche perché era l’unica schierata contro la maggioranza trasversale di quegli anni che andava dai Ds, alla Margherita al Patt, aveva portato in consiglio ben cinque consiglieri. Molte le sue battaglie e tra queste quella per il traforo lungo il monte Peller, tra la val di Non e di Sole; Stablum, con il suo gruppo, per l’occasione affiancato dall’allora presidente (di maggioranza) del consiglio comunale Silvio Pancheri, si era opposto allo stralcio dal Prg dell’indicazione in carta del traforo, che infatti è rimasto nel documento con la classica “graffetta” anche se solo come ipotesi. Lasciato il consiglio, si era occupato per il rilancio di Malga Boiara Bassa ottenendo dal Comune (amministrazione Flaim) la concessione, con un’associazione ad hoc da lui fondata e guidata, per la coltivazione dell’orto alpino. Un’operazione che ha seguito con passione e con grande orgoglio perché a Cles a alla sua montagna ha sempre voluto bene, come riconoscevano anche gli avversari politici.

«Comunque lo si valuti, Mario Stablum è stato un personaggio che amava questo paese e il suo rione di Spinazzeda. Nei vari campi in cui ha operato, magari con idee non tutte condivisibili, ha sempre e comunque cercato di rendersi utile ma senza prevaricare», commenta il sindaco Ruggero Mucchi che con Stablum, anche se su versanti diversi, aveva condiviso un quinquennio in consiglio comunale. E aggiunge: «Mario era un conversatore gradevole, i suoi interventi in aula erano sempre pertinenti e suscitavano rispetto anche dagli oppositori perché parlava con il buon senso popolano». Ed anche sottilmente ironico con la battuta sempre pronta.

Interista della prima ora, era facile con lui ironizzare sulle sorti della squadra. «La notizia dell'improvvisa scomparsa di Mario mi ha lasciato senza parole, un po’ perché lo avevo incontrato poco tempo fa in paese e lo avevo trovato ringiovanito dopo il periodo in cui era stato poco bene, e un po’ perché nel mio immaginario un personaggio come lui è immortale, ma credo che immortale nel nostro cuore rimarrà per sempre», lo ricorda Amanda Casula, che giovanissima aveva condiviso con Stablum cinque anni di minoranza in consiglio comunale. «Perdo il mio “papà politico” - aggiunge - certamente è stato un personaggio che lascia il segno nella vita di Cles, un uomo che dava tutto per le idee in cui credeva, vicino al mondo dello sport e dei giovani, giovane nello spirito e quindi destinato a non invecchiare mai; la sua grande passione era la montagna e tanto si è battuto nella sua esperienza politica per far sì che proprio il nostre monte fosse più agevolmente fruibile per tutti; sono convinta che tutti i lavori realizzati in questi anni dall’attuale amministrazione gli abbiano dato gioia e soddisfazione; sotto quei suoi grandi baffoni avrà certamente avuto il sorriso sornione di chi pensa “ci sono voluti anni e battaglie, ma alla fine hanno fatto quello che io ho chiesto per lungo tempo”».

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