Clamoroso a Londra: Schwazer escluso per doping. "Ho sbagliato, la mia carriera è finita" / FOTO
Il marciatore altoatesino trovato positivo ad un controllo. La sostanza dovrebbe essere l’Epo
LONDRA. Clamoroso alle Olimpiadi: il Coni ha deciso di escludere Alex Schwazer per doping. Il marciatore altoatesino, medaglia d’oro a Pechino, vrebbe dovuto disputare sabato la 50 km di marcia. La sostanza incriminata dovrebbe essere l'Epo.
«Meno di un’ora fa Schwazer mi ha chiamato e mi ha detto che aveva una notizia brutta, il fermato per doping è lui». Michele Didoni, tecnico della marcia, conferma che è Alex Schwazer l’atleta azzurro escluso dalla squadra italiana perchè positivo ai controlli antidoping Wada.
«Ho appreso la notizia due minuti fa, è un fulmine a ciel sereno, una batosta. Mi sarei aspettato di tutto, ma non questo». Commenta così il sindaco di Racines, Sebastian Helfer, la notizia della squalifica del suo concittadino Alex Schwazer dalle Olimpiadi di Londra. «È troppo presto per dire qualsiasi cosa», ha aggiunto. «Chiedo di portare pazienza, forse sarà il signor Schwazer a voler prendere posizione. La situazione è del tutto inattesa e non la posso commentare», ha concluso il sindaco.
In una breve dichiarazione rilasciata all'Ansa, è lo stesso Schwazer a confermare: "Ho sbagliato, la mia carriera è finita. Meglio che non mi chieda come sto. Volevo essere più forte per questa Olimpiade, ho sbagliato".
«Non ho neppure voluto chiedergli perché l’ha fatto: non ci sono giustificazioni. A 28 anni si è uomini, non più ragazzi. Alex deve crescere e cambiare vita»: è duro il commento del tecnico della marcia, Michele Didoni, alla notizia della positività al doping di Schwazer. «Mi ha telefonato - racconta - continuava a ripetere puerilmente "mi prendo tutte le responsabilità", senza capire che il suo gesto individuale ricadrà su tanti. La madre stava per essere ricoverata al pronto soccorso per la tensione» Un gesto «individuale», sottolinea Didoni, che ricade «tutte le persone che in questi mesi si sono adoperate per aiutarlo a tornare in alto. Come il sottoscritto in quanto suo allenatore, la federazione, l’arma dei carabinieri. Senza dimenticare i suoi cari, sua mamma oggi stava per essere portata al pronto soccorso per la tensione del momento. Non ho neppure voluto chiedergli perché l’ha fatto. Perché non ci sono giustificazioni».