Cinquant’anni fa due vittime per la frana
AVIO. AlfieroSalvetti, imprenditore edile di Avio, oggi ha 69 anni. Le ferite sul suo corpo si sono rimarginate, «senza lasciare postumi dolorosi», ma di quel 5 settembre 1963 la sua memoria...
AVIO. AlfieroSalvetti, imprenditore edile di Avio, oggi ha 69 anni. Le ferite sul suo corpo si sono rimarginate, «senza lasciare postumi dolorosi», ma di quel 5 settembre 1963 la sua memoria custodisce pochi ricordi, ma nitidi: «la pioggia fortissima» e il «risveglio nel letto dell’ospedale». Ustionato, con varie fratture, Salvetti era rimasto vittima di un incidente stradale, proprio a Serravalle, più o meno nella zona dove mercoledì sera è caduto il grosso masso: una frana di blocchi di cemento, caduti dal muro di contenimento della strada nazionale, aveva travolto il furgoncino che stava guidando, sul quale avevano preso posto altri sei colleghi di lavoro dell’impresa Broggi di Avio. «Erano circa le sei e tre quarti, eravamo appena partiti da Avio per raggiungere Mori - racconta - ricordo che quella mattina stava piovendo forte. Stavamo percorrendo la Nazionale, in direzione Marco. Io guidavo il furgoncino. Eravamo in sette. Io ricordo la strada fino alla cooperativa di Serravalle, poi ho perso i sensi, mi sono risvegliato in ospedale. Ferito, ma vivo».
Quel 5 settembre 1963, la frana cadde dalla massicciata fra la strada comunale e la Nazionale. «Ricordi dolorosi - ammette - ogni volta che sento parlare di frane mi viene in mente quella mattina. Purtroppo il bocia che stava viaggiando a fianco a me è morto sul colpo. Si chiamava Innocenzo Leoni. Aveva solo16 anni. Me lo hanno detto dieci giorni dopo, in ospedale. Io ero preoccupato per tutti i miei colleghi rimasti feriti. Ma quella era stata una mattina maledetta. Morì anche una donna, Maria Grazia Marchiori, di 21 anni. Venne investita a Lizzana da un mezzo dei vigili del fuoco, diretto sul luogo del nostro incidente». (n.f.)
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